… Nell’attesa, affidiamoci alla saggezza culturale…
Nonostante il sottoscritto sia un fautore della “rottura”, i miei pochi e grigi capelli mi inducono a pensare che non c’è mai in assoluto, niente di definito e di certo.
il proverbio…
E, a proposito di “certo”, mi viene in mente quel proverbio che recita “non è saggio l’uomo che lascia una certezza per l’incertezza”. Oppure mi viene in mente il “cinematografico” proverbio di un film con Johnny Dorelli che recita: “se vuoi andare a Porto Cervo, tu del mar diventi servo“. Chi pronunciava queste parole era lo “skipper” del cabinato a vela di proprietà del protagonista, il quale spingeva per fare delle gite con la sua barca, ma si scontrava con la saggezza o meglio dire la “sgaggia” (termine del nord indicante paura) del marinaio che preferiva rimanere attraccato al porto per non correre rischi.
“E la nave va”
Nel frattempo, “la nave va“, titolo di un film nel quale questa nave, diretta verso una meta di origine “greca” per uno scopo etico (spargere al vento le ceneri di una amata cantante lirica) dopo giorni e giorni di navigazione, si scontra con la realtà della prima guerra mondiale e cola a picco. Ora, lasciando perdere guerre e tragedie affini, l’impressione che si ha è che si proseguirà questa crociera andando incontro ad un peggioramento metereologico che non lascia affatto tranquilli.
“L’araba fenice”
“Certo” è che in questo caso il “certo” è oramai testato dall’esperienza di questi 6 mesi in cui si è visto ben poco, e in cui pare mancare la convinzione in tante figure di questo “film sportivo“, di andare avanti alla ricerca dell’Araba fenice. E questo, considerando la base di privilegio dal quale eravamo partiti, e cioè da un secondo posto, “vituperato” nelle dichiarazioni del suo stesso principale protagonista.
“Impressioni di settembre”
Le “impressioni di settembre” figlie di un pezzo musicale straordinario della Premiata Forneria Marconi, sono diventate di ottobre fino ad arrivare ad oggi.
Il “male” di cui soffre la Lazio pare indefinito e, forse, è il cumulo di tanti piccoli malesseri che assommati, danno una sensazione. Che il “certo” non porti a niente di buono e forse sarebbe il caso di cominciare a cambiare medicine per intravedere un miglioramento del quadro clinico biancoceleste. O forse, è il “medico” che anche lui comincia a brancolare nel buio…