Lazio: un pareggio che sta stretto ai biancocelesti

Lazio – A fine gara la sensazione dell’amaro in bocca punge più della sfortuna. Sia per la perla di Gustav Isaksen che continua a brillare negli occhi dei tifosi, sia per i gol del Napoli, nati e maturati da orrori tecnici dei biancocelesti, la Lazio ha dato prova di come poter mettere alle corde la capolista, in piena lotta per la vittoria del campionato, ma costretta ad abbassare il capo per la terza volta in stagione al volere di Baroni.

Una gara da big, giocata con intelligenza e coraggio, a cui è mancata solamente la fortuna che ha voltato le spalle ai padroni casa, abbracciando la voglia di scudetto del Napoli che non ha fatto i conti con l’oste, entrato dalla panchina con la maglia numero 19.

Lazio: Zaccagni e Isaksen sugli scudi

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Il rimorso di una gara dominata per tutto l’arco dei 90 minuti fa il palio con la soddisfazione di aver visto finalmente sbocciare Gustav Isaksen, liberatosi dalle catene dell’incertezza con una sberla dai 27 metri che ha spaccato porta e schemi tattici.

Il danese è risultato tra i migliori in campo: vivace al punto giusto, dinamico, finalmente decisivo, nonostante l’errore da matita rossa sull’assist di Tavares che chiedeva solo una soluzione meno potente e più precisa.

Sugli scudi anche Mattia Zaccagni. Il capitano brilla tra le maglie strettissime del Napoli, facendo rivivere i rimorsi di Conte che lo avrebbe voluto con la maglietta azzurra già dallo scorso gennaio.

Alla fine la risolve chi non doveva giocarla. Boulaye Dia da attaccante vero rimette in piedi i sogni Champions della Lazio dando a Baroni il sollievo di non aver dovuto spiegare ai suoi come poter accettare una sconfitta dopo una prestazione di tale bellezza e regalando ai compagni, Juventus permettendo, un’altra settimana stabile al quarto posto.