La Lazio conferma di essere forte con le big e debole con le altre squadre
Una Lazio dai due volti quella vista in questo inizio di campionato, capace di perdere alla prima apparizione contro il Lecce in Salento e davanti al proprio pubblico con la neopromossa Genoa, per poi tirar fuori un secondo tempo incantevole al Diego Armando Maradona portando via i primi tre punti nella massima competizione nazionale al cospetto dei Campioni d’Italia in carica.
Anche la scorsa stagione l’undici di mister Sarri ha accusato queste debacle con le “cosiddette” squadre minori, perdendo punti preziosi nei confronti delle avversarie ma soprattutto dando l’impressione di un diverso approccio alle gare a seconda del blasone delle rivali.
La riflessione che ne deriva va indubbiamente verso l’aspetto mentale dei calciatori, rei di non mantenere costante la maturità dimostrata in certi match durante tutto l’arco della stagione.
Quest’anno i biancocelesti devono affrontare la Champions League e la Supercoppa Italiana e per essere all’altezza di club di assoluto livello, ha agito con lungimiranza sul mercato portando a Formello giocatori importanti ma soprattutto funzionali agli schemi del tecnico.
Forse manca proprio l’ultimo step: la consapevolezza della propria forza e la volontà di entrare in campo senza mai sottovalutare nessun avversario. Il passo decisivo per affermarsi ai vertici, quantomeno del nostro campionato, passa attraverso l’acquisizione di una mentalità vincente protratta nel lungo periodo con la quale si possa competere contro chiunque, senza remore, paure o peggio ancora, credendosi superiori.
Il cammino è appena iniziato e la strada da percorrere è lunga. Ora è tempo di fare il salto di qualità mentale che è lì a portata di mano. Dipende solo dal collettivo e dalla voglia di regalare tante gioie ad un popolo che non molla mai, il popolo biancoceleste!