E’ un maledetto calcio trita squadre: la storia della Lucchese
E’ senza dubbio un maledetto calcio trita squadre, quello che ha coinvolto realtà storiche come Brescia, Spal, Taranto, Lucchese. Vedere proprio in questi giorni la panchina della Nazionale e le tribune vip ricche di decine di dirigenti del clan Italia con stipendi importanti, tribolare ancora, dopo aver toppato due volte di seguito, l’accesso al mondiale, sinceramente, fa un po’ rabbia.
Soprattutto quando nella realtà, ci sono squadre storiche che lentamente spariscono dagli annali calcistici, anche per l’incapacità di chi ha gestito il calcio, sino ad ora.
Proprio dalla realtà storica della Lucchese oggi partiamo. I rossoneri sono una delle squadre più importanti della Toscana. 120 anni di storia e di grandi battaglie, diversi anni vissuti in serie A (dal 1936 al 1939 e dal 1947 al 1952), ma certamente un club professionistico che ha lasciato un segno nel calcio locale e nazionale.
LE ULTIME VICENDE
Non stiamo qui ad elencare le vicissitudini societarie, con gestioni non all’altezza della situazione.
La squadra, da novembre scorso non percepiva più stipendi. Questo, tra promesse non mantenute e illusioni di vedere la luce in fondo al tunnel da parte di qualche avventuriero o sognatore di turno, col tempo, logora la mente e le gambe.
Nonostante ciò, e anche grazie all’aiuto di tanti tifosi che hanno messo mani al portafoglio (in assenza di liquidi, anche una trasferta in pullman di una squadra ha un costo) si è riusciti ad arrivare stoicamente sino al play out.
Lega Pro – Foto Twitter Lega Pro Official
Un calcio trita squadre, la Lucchese – IL PLAY OUT DELLA SPERANZA
All’andata, con il Sestri Levante si perde 2 a 1, ma di certo, non si molla. Con lo spettro di una retrocessione in serie D, si riempie lo stadio e ci si gioca la vita. Bastava un vantaggio anche risicato, per via della migliore classifica.
Si arriva all’89° con l’acqua alla gola e la disperazione che ti fa venire i brividi. Ma come quelle favole belle del calcio (noi laziali lo chiamiamo lo “stellone“) arriva il gol di Badje che fa piangere, questa volta, di felicità il “Porta Elisa” stracolmo di gente che festeggia.
Ma passano pochi giorni e purtroppo, come un macigno, arriva il fallimento della squadra. Troppi debiti accumulati, troppa approssimazione e sperperi. Ora si attendono novità ed ogni giorno per i tifosi che si svegliano nell’angoscia di una storia lunga 120 anni, persa nelle carte di un tribunale, resta l’amarezza e una rabbia inconsolabile.
La Curva Ovest, i gruppi ultras storici (i Panthers Front 1977, Fedayn, Commando Ultra Curva Ovest, i Bulldog, sino ai più recenti la Meglio Gioventù, Banda Thévenot, La mia squadra la mia città, Vecchia Ovest, QBR Youth Lucca, gruppo Porcari, Badia e ultras 1905). I ricordi di mille battaglie con gli avversari di sempre (Pisa, Livorno, Spezia, Carrarese, Pistoiese, Viareggio, Reggiana, Perugia). Tutto, da lasciare, comunque, alla storia.
Un calcio trita squadre, la Lucchese – LA SOLIDARIETA’ TRA TIFOSI
Oltre che essere solidali e vicini al dramma sportivo dei tifosi lucchesi e non solo, non possiamo far altro che sperare che questo maledetto calcio trita squadre cambi, anche con tanti dirigenti nuovi alla guida della Federazione, che poco ha fatto per cambiare le cose, in tutti questi anni.
Ricordo che negli anni ’80, la Curva Nord laziale fece una ormai storica coreografia con un sole nascente e la scritta: “Solo chi cade può risorgere”. Questo possiamo augurare ai “colleghi” tifosi della Lucchese.
Domani è un altro sole, un’altra vita e non bisogna mai mollare. Si ricomincia, sperando magari che qualcuno con le spalle larghe economicamente, arrivi e riporti quel simbolo e la sua storia dove gli compete.