fine della propaganda

Calcio, Piazza della Libertà: fine della propaganda del post ….

I "cattivi pensieri" del Laziale ottuagenario

by Valentino Valentino
0 comments Carmelo Imbesi/Image Sport: Luciano Spalletti

Fine della propaganda del post Campionato Europeo per i tifosi italiani del calcio

Fine della propaganda nel post europeo del Calcio appena trascorso. Fine delle chiacchiere sui giovani italiani. Fine della svolta epocale assegnata ai nuovi favolosi quattro, non gli eterni Beatles ma Giuntoli, Marotta, Sartori e Marino. La grande rivoluzione è durata lo spazio di un mattino. Il calciomercato frulla cognomi non nostrani, ed i quattro di cui sopra si stanno distinguendo per trattative ed operazioni rivolte fuori Italia.

Breve riassunto: Marotta ha già portato a casa un iraniano, Taremi, un polacco, Zielinski e dovrà sostituire il canadese Buchanan fuori a lungo per infortunio. Giuntoli ha provveduto a prelevare un brasiliano, Douglas Luiz, un francese, Thuram e sta per prendere un olandese, Koopmeiners mentre si interessa all’inglese Sancho. Sartori, invece, porta al Bologna lo spagnolo Miranda svincolato dal Betis e aggancia lo svedese Holm. Marino ha assunto all’Atalanta l’inglese Godfrey dell’Everton.

La Lazio “imbarca” quattro stranieri (Noslin, Tchauna, Deli Bashiru e Munoz) e sogna il britannico Greenwood (dove sono le solide certezze?). Al talentuoso Jacopo Sardo viene offerto un contratto di apprendistato. Da piangere.

Fine della propaganda. Spazio alle favole del calcio italiano

I comizi di Gravina evaporano a luglio. Il suo cittì dovrà inventarsi alternative a quelli che hanno tenuto giù il braccio e la mano (e altro) al momento dell’exit-poll sui rigori.

Il calciomercato ripropone gli stessi personaggi e interpreti di questi ultimi anni di magrissima, non ci sono soldi. I procuratori esigono commissioni scriteriate, i presidenti fingono di volere il meglio ma non scuciono un centesimo.

Ed i giornalisti? Continuano a vendere pentole e materassi illudendo i tifosi. Di certo la politica dei giovani è un buon alibi:  Ibrahimovic ha annunciato che Camarda andrà a giocare in serie C per crescere non tra i fiori ma nella gramigna.

Verrà il tempo per vedere una nuova generazione azzurra. Il Laziale ottuagenario prevede che il 30 di agosto, alla vigilia della trasferta parigina della Nations League, Spalletti non potrà controllare le pagine di calciomercato. Sicuramente dovrà modificare uno dei propri aforismi ad effetto: “calciatori forti destini forti, calciatori deboli destini deboli, non c’è altra strada”.

Buon viaggio Calcio Italiano. Cara Lazio, punta sui nostri giovani e percorri la “Tua Cattiva Strada“.

(Fonte: Il Giornale / Fabrizio De Andrè)

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