Lazio-Torino, il pensiero di Danilo Cataldi sulla gara
Sul 2-3 per il Torino il pallone calciato da Danilo Cataldi era pesante come un macigno. Il rigore trasformato dall’ex Fiorentina ha rimesso in carreggiata una partita che fin lì aveva avuto il sapore dell’ennesimo flop dettato dalla confusione e dagli errori individuali. Al termine della gara è stato lo stesso Danilo a mettersi a disposizione dei giornalisti presenti.
Il gol al 103′ e il rapporto con Sarri
Il mister l’ho ritrovato come lo avevo lasciato, non è ccambiato in nessun modo è sempre lo stesso martello di prima. Lo dobbiamo seguire perché stiamo migliorando, ma ci manca qualcosina. Prendere 3 gol oggi è un peccato. Giocare a due un po’ cambia, dopo che abbiamo lavorato a 3 però penso di aver fatto una partita discreta. Il gol è stato un bel momento, sono stato contento per il pareggio anche se l’obiettivo era fare un’altra vittoria.
Cataldi capitano: chi ha scelto per il rigore?
Era una responsailità che in momenti così è giusto prendersi. E’ andata bene, però non sto attento a cose individuali, mi sentivo di tirarlo ed è andata bene. Di cose positive ne ho viste, abbiamo un’anima e pur non essendo belli abbiamo dimostrato di avere le palle. Non è facile riprendere un rsultato come quello di oggi.
Nervosismo nei minuti finali
Sinceramente non so come non si possa dare un rigore in diretta di questo tipo. Di solito si fischia e poi si va a vedere, così si crea il parapiglia. Il nervosismo ci sta quando al 94′ non dai un rigore del genere. Tante piccole cose negli ultimi dieci minuti sono state lasciate andare dall’arbitro, in quei momenti è difficile trattenere un minimo il nervosismo. Sono cose da campo, ma sul rigore mi aspettavo fischiasse subito.
Troppi infortuni nella Lazio
Quando sei un calciatore non vai a pensare se c’è qualcosa di particolare che può creare problemi fisici. Noi adoperiamo tante precauzioni, ma a volte capita che in maniera casuale più di un calciatore si faccia male nello stesso momento. Magari stiamo invecchiando pure noi (ride, ndr)
Cataldi alla Fiorentina e poi capitano alla Lazio
Non è una rivincita. Con la Lazio non ho rivincite, ci sono stati dei momenti in cui l’anno scorso doveva andare così. Forse ha fatto bene a entrambi, come in amore. Sono contento di essere toranto a difendere i miei colori e di poter dare una mano alla squadra.
Cataldi e la Nazionale
Sinceramente non ci ho pensato. Credo che la Nazionale, al di là degli ultimi anni, abbiamo un centrocampo di giocatori veramente forti anche a livello internazionale. In generale in questi 12 anni di carriera è un mio piccolo dispiacere, però in generale non è dipeso da me, ci sono giocatori molto validi. Se dovesse arrivare una chiamata sarei ben contento di accettare.