Lazio: l’epidemiologo Ciccozzi a Il Corriere dello Sport
Lazio – Non si placa l’allarme malaria per Boulaye Dia. L’attaccante della Lazio è rimasto Senegal per svolgere le cure del caso ed approfondire la situazione con i medici locali. In merito alla situazione, l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, sulle colonne de Il Corriere dello Sport, ha preferito chiarire le dinamiche di un virus che spaventa, ma per cui oggigiorno vi sono cure e precauzioni adatte ad evitare il progressivo peggioramento dei pazienti:
“Ci sono 4 ceppi del ‘plasmodium’. ‘Vivax’ e ‘Ovale’ hanno circa 7-14 giorni di incubazione e la stessa cosa vale per il ‘Falciparum’, che è la variante più rognosa e in casi estremi può durare pure un anno. Infine c’è il ‘Malariae’, che può arrivare anche a 30 giorni di incubazione e può durare fino a 40 giorni a partire dai primi sintomi“.
Quest’ultimo, considerando i 7 giorni minimi di incubazione, sembra l’unico compatibile con il caso specifico.
“Tenderei a pensare che lui abbia quest’ultima variante e che l’abbia presa nella sosta di ottobre. Potrebbe aver avuto una forma molto leggera e ha continuato a giocare, superandola senza nessun trattamento. Poi il plasmodio si può trovare comunque nel sangue, ma se non c’è sintomatologia è di fatto superato. Difficile dirlo senza sapere cosa accusa, ma comunque non è difficile fare un esame di isolamento in un laboratorio parassitologico e capire“.
Ci sono precauzioni che dovrà prendere al suo rientro in Italia?
“Nessuna. La trasmissione uomo-uomo non è possibile, ma solo attraverso le punture di zanzare ‘Anopheles’, che in Italia non hanno le condizioni ambientali necessarie per sopravvivere“.