Lazio ad Auronzo, prove per una svolta tattica da trequartista di Vecino? Ecco il pensiero del sudamericano
Lazio, Vecino alla svolta tattica? – Uno dei giocatori che l’anno scorso ha fatto bene, con uno score di gol fuori della norma per un centrocampista, è stato Vecino. Giocatore sempre affidabile, utile in fase di rottura, ma anche di proposizione, riesce sempre a convincere ogni allenatore targato Lazio della sua utilità a 360 gradi.
Ma è meglio un Vecino centrocampista che si inserisce di tanto in tanto, oppure da trequartista, più libero da compiti difensivi?
Queste le sue parole, genericamente sul lavoro svolto ad Auronzo e specificatamente sul suo ruolo:
“Credo che stiamo facendo un buon lavoro. È normale che in questo periodo si lavori più forte del solito per ricaricare le gambe, conoscere il mister e i nuovi compagni. Penso che ogni anno si riparta con entusiasmo e voglia, l’abbiamo sempre fatto. Dobbiamo arrivare pronti all’inizio del campionato, è ciò che conta. Si lavora sull’aspetto fisico e tecnico-tattico in questi giorni per arrivare pronti alla caccia ai tre punti. Il mister e lo staff toccano tutti i fattori che compongono la struttura del giocatore: fisico, tecnica e tattica. Giocare amichevoli fa bene anche se sentiamo le gambe pesanti: bisogna mettere minuti nelle gambe.
I nuovi? Alcuni li conoscevamo, stare qui ogni giorno insieme fa sì che il loro adattamento sia più veloce, approfittiamo del ritiro per farli adattare il prima possibile e farli sentire parte del gruppo. Facciamo un po’ di tutto col mister: si parte dal lavoro generale per arrivare a quello specifico. L’importante è trovare la miglior condizione fisica, il resto viene da sé. I gol? Non so quanti ne farò, provo a essere al centro della squadra e dare tutto: se dovessero arrivare i gol bene, altrimenti l’importante è aiutare la squadra per gli obiettivi collettivi. Lo scorso anno le più belle partite le abbiamo vissute in Champions e qualcosa in Coppa Italia. In campionato qualche gara sporadica.”
IMPEGNATO DA TREQUARTISTA?
Io trequartista? È una domanda per il mister, io però preferisco giocare nei due in mezzo. Provo ad approfittare degli spazi, per questo mi piace arrivare da dietro. Credo che quando arrivi di sorpresa sia difficile farsi marcare dai difensori.
Il mister? Sereno, umile e con grande carica. Trasmette idee concrete e noi proviamo ad aiutarlo per farlo sentire comodo. Ci sta trasmettendo grande energia, è positivo. Ci sono stati tanti cambiamenti, è importante lavorare forte per arrivare bene all’inizio del campionato. Dobbiamo sfruttare al massimo le caratteristiche di ogni giocatore, noi proviamo a seguire le linee guida dello staff per fare del nostro meglio. Sui piazzati conta la struttura, ma anche il tempo di attacco della palla. L’importante è lavorare bene e avere i concetti chiari. Quando in carriera ho avuto il problema al ginocchio ho dovuto ricominciare da zero stando fermo un anno. C’è stata anche la pandemia, ma mi sono ricaricato a livello fisico e mentale. Cerco di stare sereno e divertirmi il più possibile”.
fonte cittaceleste.it