Mesi di silenzio, allenamenti nell’ombra e poi la notte perfetta: Toma Basic riscrive il suo destino con un gol che sa di rivincita
LAZIO- BASIC. Ci sono storie, nel calcio, che sembrano scritte dal destino. Storie di riscatto, di pazienza, di uomini che non mollano mai anche quando tutto sembra andare storto. Quella di Toma Basic e della sua Lazio contro la Juventus è una di queste.
Fino a poche settimane fa, il nome di Toma Basic non compariva quasi mai nelle cronache biancocelesti. Fuori lista, ai margini del progetto tecnico, considerato un esubero. Un giocatore silenzioso, sempre corretto, ma che sembrava ormai destinato a lasciare Roma senza lasciare traccia. E invece, proprio quando nessuno se lo aspettava, il croato si è ripreso la scena.
Domenica sera, allo stadio Olimpico, l’atmosfera era quella delle grandi occasioni. La Lazio aveva bisogno di vincere, non solo per la classifica, ma per ritrovare se stessa. Davanti c’era la Juventus, ferita ma pur sempre la Juventus. E dopo appena nove minuti, ecco l’imprevisto magico. Un pallone raccolto al limite, un sinistro deciso, la deviazione che spiazza Perin. Gol. Gol di Toma Basic…si proprio lui.
Per un attimo, il tempo si è fermato. Basic quasi incredulo, viene travolto dall’abbraccio dei compagni. Quella non era solo una rete, era una liberazione. Un urlo al cielo contro i mesi di sofferenza, esclusioni e silenzi. L’Olimpico ha capito, e lo ha applaudito come si applaude chi, nonostante tutto, resta fedele alla maglia.
Il percorso che l’ha portato fin lì è stato tutt’altro che facile. Quando un giocatore viene escluso quasi da tutto spesso significa che è già con un piede fuori da tutto. Ma Basic invece è rimasto. Si è allenato, ha aspettato, non ha mai fatto polemica. Sarri lo ha coccolato ricordandogli che presto sarebbe potuto arrivare il suo momento. E nel calcio, dove la pazienza è una virtù rara, la sua calma è diventata la chiave del suo riscatto.
“Ero sempre qui”, ha detto dopo la partita. “Mi allenavo ogni giorno come se dovessi giocare domani”. E infatti quel “domani” è arrivato.
La Lazio ha vinto 1-0, con cuore e sacrificio, e Basic è stato l’uomo della serata. Non solo per il gol, ma per la prestazione. Ordinato, presente, sempre nel vivo del gioco. Dopo mesi di silenzio, ha risposto sul campo, nel modo più bello possibile.
Il calcio è pieno di campioni che vincono sempre. Ma le storie che restano sono quelle dei “ritornati”, di chi non si arrende. Basic non è diventato improvvisamente un fenomeno, ma ha ricordato a tutti che la professionalità e la costanza contano quanto il talento.
Forse, la sua carriera alla Lazio prenderà un’altra direzione dopo questa serata. Forse no. Ma quel gol, quella corsa, quell’abbraccio collettivo resteranno impressi. Perché un giocatore che era stato dimenticato ha ricordato a tutti — e forse anche a se stesso — che nel calcio niente è mai davvero finito. Finalmente il popolo della Lazio ha il suo piccolo eroe in maglia biancoceleste…Toma Basic!


