Quasi 140 milioni di investimento e zero passi concreti. Il sindaco Gualtieri nel frattempo aspetta Lotito
LAZIO – STADIO FLAMINIO – LOTITO. Il futuro dello Stadio Flaminio resta avvolto nella nebbia dell’incertezza. Nonostante le reiterate dichiarazioni d’intenti da parte del presidente della Lazio, Claudio Lotito, il progetto di riqualificazione dell’impianto continua a non decollare. A frenare l’iniziativa, che prevede un investimento di circa 140 milioni di euro e un intervento a largo raggio sull’intera area circostante, sono soprattutto questioni logistiche legate alla mobilità e alla viabilità.
Ad oggi, però, il nodo principale resta l’assenza della documentazione necessaria per l’apertura della Conferenza dei Servizi, passaggio cruciale per l’avvio dell’iter autorizzativo. Una mancanza che pesa, soprattutto alla luce della crescente pressione da parte della tifoseria biancoceleste.
Martedì sera, a latere della dura manifestazione dei tifosi biancocelesti contro Lotito, una delegazione ha incontrato l’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. La riunione è servita a confermare che – una volta avviata – la Conferenza dei Servizi richiederà dai 12 ai 14 mesi per essere completata. Tradotto: i lavori non potranno iniziare prima di 2-3 anni, sempre che nel frattempo l’iter non si complichi ulteriormente.
Le parole del Sindaco Gualtieri: “Noi supportiamo Lotito, ma lo stadio lo deve realizzare la Lazio”
“C’è stata una proposta, Lotito deve integrare con una serie di documentazioni”, ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri —. “C’è una volontà, espressa in modo netto, di ristrutturare il Flaminio che è in abbandono. È un impegno positivo che noi seguiremo e accompagneremo. Gli stadi comunque sono investimenti privati: il Comune supporta, ma li devono realizzare loro”
