Dopo la scoppola all’Olimpico, l’Empoli cambia registro e lo fa con una vecchia conoscenza
E’ passata un po’ sotto traccia la notizia del cambio nella panchina dell’Empoli, visti gli impegni nelle coppe europee.
Il personaggio coinvolto però ha molto a che fare con gli ambienti della capitale e a noi Laziali ricorda un trofeo indelebile, quello del 26 maggio 2013. Infatti, qualcuno avrà dimenticato che sulla panchina della AS Roma di quella partita c’era proprio lui.
Il personaggio
Parliamo di Aurelio Andreazzoli, un personaggio forse di altri tempi. La sua pacatezza conseguente a quella partita ormai è da considerarsi “biblica”. Allora, a dir la verità, fu preso di mira più dai romanisti per le sue scelte, che dai tifosi biancocelesti.
A dirla tutta, noi laziali ogni volta che lo incrociamo, gli ricordiamo goliardicamente quella partita ma lui non ha mai fatto polemica, dimostrando grande signorilità e serenità.
Un esempio per il mondo del calcio
Ogni sua conferenza stampa è uno spot etico per il mondo del calcio. Bravo tecnico e anche bravo motivatore, proprio a Empoli ha sempre dato il meglio di sè, forse per la dimensione locale che fa vivere un calcio fuori dagli stress e fa rendere al meglio tutti i suoi tesserati.
Queste le sue parole alla conferenza stampa di presentazione:
“La reazione quando sono stato chiamato è stata di assoluto entusiasmo. Empoli è un posto che mi piace, sono sempre stato trattato bene qui. Mi sento apprezzato dall’ambiente e dalla società. Voglio approfondire la conoscenza della squadra, ma sono molto fiducioso” (fonte Lalaziosiamonoi.it).
Le auguriamo un buon lavoro mister, perché lei è una persona “per bene”, che può fare solo del “bene” al mondo del calcio