Lazio: un ricordo di un grande uomo di Sport
Oggi, festività dell’Epifania, ricordiamo un grande uomo di sport ed una grande bandiera della Lazio: Uber Gradella.
Nato a Mantova, il 14 giugno del 1921, arrivò giovanissimo nel club biancoceleste (1940), durante la Seconda Guerra Mondiale.
Portiere, proveniente dal Verona, coraggioso come e più lo devono essere i numeri 1, rimase nel Club per tutti gli anni ’40. Durante il corso di Lazio Atalanta (13 -2-1949), quando mancavano due minuti al termine dell’incontro, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Gradella si gettò senza paura sulla palla, nonostante l’opposizione di diversi avversari. Cadendo a terra venne sommerso da sette tra compagni ed avversari con il ginocchio sinistro che si girò completamente. Nonostante la menomazione rimase stoicamente in campo fino al fischio di chiusura.
A seguito dell’infortunio riportato, rimase un anno fermo tra interventi chirurgici e convalescenza. Quando era pronto per il rientro, il suo posto fu preso da Sentimenti IV. Uber ricevette la lista gratuita, ma piuttosto che lasciare la squadra e la città decise di abbandonare l’attività sportiva.
Il suo curriculum, in biancoceleste, è di 161 presenze complessive tra campionato di Serie A (151 partite, di cui 132 nelle edizioni a girone unico), Coppa Italia e campionati romani di Guerra.
Oggi ricordiamo un grande uomo della Lazio e dello Sport
Finito di giocare, Uber, grazie all’aiuto della gente Laziale aprì un negozio di abbigliamento ed attrezzature sportive a pochi passi dallo Stadio Olimpico.
Accorse all’Olimpico il 6 ottobre del 2011, in occasione del match tra Lazio e Novara, partecipando alla commemorazione dell’amico Silvio Piola. Ricevette in quell’occasione l’ultimo abbraccio della tifoseria biancoceleste.
Si spense nella giornata del 6 Gennaio del 2015. Il portiere del grande rifiuto, il portiere coraggioso, amato da tutti, che poteva e voleva vestire una sola maglia: quella con l’Aquila sul petto!
(Fonte: Lazio Live Tv)