Lazio, il nuovo corso di Sarri comincia a prendere forma
La Lazio, del nuovo corso di mister Sarri, comincia a prendere forma.
“I migliori affari sono quelli che non si fanno”, questo è stato il mantra di Fabiani, Ds della Lazio, negli ultimi mesi di mercato. Adesso però, serve un cambio di marcia sostanzioso e pensato sulle caratteristiche di una vecchia conoscenza. L’arrivo, o meglio il ritorno, di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste obbliga quasi ad innestare la sesta e mettersi in corsia di sorpasso. Tutto ciò per allestire un gruppo che aderisca, come un bel vestito su misura, alle sue idee di calcio.
Il Club biancoceleste ha riavvolto il nastro, cancellando dal proprio percorso l’esperienza Baroni e tornando a puntare su un “comandante” che a Formello aveva già impresso il proprio marchio.
Il secondo mandato di Sarri però, va di pari passo con un mercato che deve tenere le alte frequenze con cui il tecnico proverrà ad imporre il proprio pensiero calcistico: idee che appunto, nell’orbita biancoceleste si conoscono già.
Lazio: il nuovo corso parte dal centrocampo
Paulo Dybala e Matteo Guendouzi: foto da X
Guardando alla conformazione della rosa però, il toscano non troverà alcuni dei suoi punti fermi nella prima avventura e dovrà sostituirli con dei volti nuovi capaci di assorbire i suoi dettami. In particolare, la zona che diventa innesco e catalizzatore biologico del gioco è il centrocampo. In bilico è sicuramente Cataldi, che con il mister toscano figura come sesto nella classifica dei più impiegati alla Lazio con 110 presenze. Al suo posto però, il vertice basso sarà coperto (al momento ?) da Rovella. Certo c’è ancora qualcosa da aggiungere nel bagaglio di conoscenze per diventare un “Jorginho 2.0”, ma le letture, la visione e la capacità di rallentare o accelerare tenendo i tempi di gioco in mano, sono caratteristiche che faranno comodo.
Il nuovo corso del centrocampo sarà il fulcro del gioco della Lazio
Accanto a lui, non più Milinkovic-Savic o Luis Alberto (senatori della sua prima Lazio) bensì Guendouzi. Il francese é un interno con muscoli, dinamismo e abilità nella transizione che Mau aveva imparato ad apprezzare proprio nel 23/24. Nel ruolo di seconda mezz’ala, siamo invece davanti ad un bivio: qualità, rifinitura e incisività negli ultimi metri di campo, oppure presenza fisica e atletismo.
Fabbian del Bologna risponde al primo caso, mentre Loftus-Cheek al secondo; anche se l’inglese sembra più complicato. Spunta quindi l’idea di Chris Rigg: classe 2007, può giocare come mezz’ala destra o trequartista. Nella scorsa stagione al Sunderland ha collezionato 45 presenze (avete letto bene) con 4 gol ed 1 assist. Si tratterebbe dunque di una terza opzione di lusso, in grado di alzare la temperatura offensiva e di abbinare un’ottima fase di rottura del gioco avversario.
Le vie del Mercato sono (in)finite. Staremo a vedere.
