Stadio Flaminio, le parole del Ministro Abodi
Flaminio, le parole del Ministro Abodi – A margine degli Internazionali BNL di Italia di tennis, nello stand del Ministero dell’Agricoltura posto in essere per valorizzare il prodotto culinario nazionale, era presente anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi.
Ai microfoni di “Lalaziosiamonoi”, il ministro, peraltro di fede biancoceleste, è stato intervistato su diversi argomenti. Focalizziamo le sue parole sulla parte relativa al calcio nazionale, allo stadio Flaminio e di conseguenza a tutti gli stadi italiani. Queste le sue parole:
Sugli Europei
“Noi andiamo come campioni uscenti, ma ci sono anche le Olimpiadi e le Paralimpiadi dove sarò convinto che faremo ancora meglio e non sarà solo motivo di orgoglio migliorare il medagliere ma sarà un motivo di ulteriore promozione perchè l’Italia è sempre più in movimento. Io penso che Spalletti stia facendo un buon lavoro, ha le caratteristiche non solo tecniche, tattiche, ma anche umane per costruire e consolidare un grande gruppo, poi non si scende in campo da soli. Abbiamo tante altre squadre nazionali che coltivano ambizioni. Quello che abbiamo vinto è rimasto un conto aperto per alcuni, quindi ci aspettano al varco ma sono convinto che faremo la nostra parte. Punteremo a vincere, ma sarà importante uscire dal campo e dimostrare di aver dato tutto“.
Sullo stadio Flaminio
“Il mio pensiero è che abbiamo bisogno di ammodernare. Possibilmente cercando di riqualificare l’esistente. Dove è possibile e necessario, per Roma mi auguro di costruire un nuovo stadio che è un contributo per la crescita di una città. L’abbiamo visto in tutta Europa e non solo, quanto uno stadio sia fattore identificativo anche per la trasformazione urbana di una capitale. Roma ha bisogno di una trasformazione pur nel rispetto delle sue eccellenze e del patrimonio artistico, storico e culturale in ottica di alleanza e non conflitto. Non c’è cosa peggiore di mettere il futuro contro il passato e viceversa. Noi siamo per un’alleanza, con il Ministro Sangiuliano, ma questo non vale solo per Roma. Superare l’idea del blocco solo per la tutela. Tutela e valorizzazione devono andare di pari passo, anche all’impiantistica di alto livello, che possa diventare la dimostrazione plastica dell’unicità italiana di saper coniugare tecnologie costruttive moderne con storia antica. Cosa che nessuno può riprodurre“.
Su Lazio e Roma
“Il parere il ministro non lo esprime mai. Si limita da una parte a coltivare in modo discreto una passione, che non ho mai nascosto perché non credo all’ipocrisia, e dall’altra parte perché c’è una classifica, che è un parametro oggettivo e l’espressione della qualità di un campionato intero. Le due squadre sono molto vicine, mancano poche decine di minuti alla fine del campionato. Ognuno farà la sua parte, ci sono obiettivi ambiziosi come quello più importante che è la Champions League o comunque entrare in Europa. E dare la sensazione in un campionato intero di aver dato tutto per la soddisfazione dei tifosi. Quello che conta è soddisfare la loro passione, con la certezza che la squadra dia sempre tutto, il meglio, e vale sia per la Roma che per la Lazio”.