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Lazio, sconfitta a Como figlia di tante cose

by Roberto Mari
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Lazio mai in partita e sconfitta a Como: il lungo percorso che porta a non essere più Lazio

Una sconfitta meritata quella vista a Como, una Lazio mai in partita e in balia dell’avversario. Imbarazzante. È difficile digerire quanto visto ieri, ed è difficile capire cosa può fare l’allenatore per cambiare rotta. Partiamo dagli avversari: squadra giovane e piena di talenti, allenatore giovane e affamato, già questo basta per fare paragoni. Il calcio evolve e la Lazio rimane ferma. Troppe occasioni buttate al vento, troppi sogni svaniti nel nulla, la realtà è questa.

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La Lazio si è incartata su se stessa. Da anni non cresce, retrocede. Due settimi posti non sono figli del caso, della sfortuna, degli arbitri o della sorte avversa, no, sono figli di una presunzione fine a se stessa. Questa società ha avuto più volte l’occasione di fare il grande salto in avanti e non l’ha fatto, meglio dire non l’ha voluto fare. Adesso ci ritroviamo a dover fare i conti con altre società che crescono e noi, inevitabilmente perdiamo terreno.

Le parole di Sarri ieri dopo il match, la dicono lunga. Le scuse di Cataldi ai tifosi anche, troppe volte le abbiamo sentite. Oggi è difficile anche per i quasi trentamila abbonati che speravano in un’altra prestazione. Certo, siamo alla prima giornata e non bisogna fare del catastrofismo, ma la verità è sotto gli occhi di tutti, senza una programmazione vera, non si và da nessuna parte. Lo dimostra proprio l’avversario di ieri, tornato in serie A da poco e con un progetto ambizioso ma reale, ecco che i risultati cominciano ad arrivare.

Il blocco del mercato è l’ennesima dimostrazione di una implosione. Sarri non è il Messia, non ha la bacchetta magica, non farà miracoli. Abbiamo messo alla porta Baroni trattandolo in pessimo modo, l’ennesimo allenatore che fa le valigie dopo poco tempo. Così è dura. I vertici di questo club devono recitare il Mea Culpa, cosa che dubito faranno. Non resta che sperare in qualche aiuto dal cielo. Quel cielo biancoceleste dove non vola più neanche il nostro simbolo.

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