La Lazio è impegnata nel ritiro di Auronzo Di Cadore, ma Ivan Provedel non si è sottratto ai microfoni dei giornalisti presenti e ha rilasciato lunghe dichiarazioni su vari aspetti. Intervenuto a Radiosei, l’ex portiere dello Spezia ha spaziato dagli Europei fino ad arrivare all’addio di Sarri e alla poca sintonia con Tudor.
Sei arrivato un po’ in sordina, dopo due stagioni sei un riferimento. Lo scorso anno il lungo stop, ma a fine stagione sei tornato più pronto di prima.
“Come dissi quando sono arrivato, oltre alla felicità di essere qui, volevo essere una parte importante. Volevo dare il mio contributo alla Lazio, dando sempre il mio meglio, aldilà delle considerazioni iniziali. A me interessa fare bene sul campo ogni giorno, ma anche nello spogliatoio e nel quotidiano. I risultati arrivano anche così, non solamente giocando”.
Meritavi di andare all’Europeo, ti ha deluso non andarci?
“Al di là delle scelte del Commissario tecnico, è chiaro che come ragazzo che sogna di arrivare in determinati palcoscenici ci rimani male. Però fa parte del gioco, ho dimostrato di essere tornato in condizione nonostante l’infortunio. Per me è anche un motivo, uno stimolo, di dover cercare un’ulteriore crescita per meritare qualcosa di più in futuro”.
Questa è una Lazio che ha abbassato di molto la media età: ti sentiresti pronto a portare la fascia di capitano al braccio?
“Io voglio innanzitutto ringraziare i ragazzi che sono andati via, hanno dato tanto a me e alla Lazio in questi anni. Mi hanno fatto capire cosa vuol dire stare qui. Per quanto riguarda il discorso capitano, per come ho vissuto io lo spogliatoio, per me è Danilo (Cataldi). Lui è qui da tanto tempo, e più di tutti mi ha fatto capire cosa vuol dire stare alla Lazio. Questo comunque non cambia il mio approccio e il mio modo di fare: ai giovani bisogna dare l’esempio”.
Sono veri i rumors dalla Premier nei tuoi confronti?
“Dovreste chiamare il mio agente e chiederlo a lui. Io e lui parliamo solamente quando c’è qualcosa di concreto, e di concreto non c’è stato nulla. Ho letto anch’io qualche cosa, ma che io sappia nulla di che. Qui sto molto bene e non ho avuto farfalle particolari in testa”.
Durante la tua assenza Mandas ha fatto molto bene: se fossi nel club, un giovane così talentuoso lo cederesti in prestito?
“Io non parlo di lui nello specifico ma dei giovani portieri in generale. Dipende dal percorso che si vuole fare. Mandas è un bravissimo ragazzo, un grande lavoratore. Per me il portiere deve sempre giocare, specialmente se giovane. Ovviamente la scelta spetta alla società, che farà le sue considerazioni per il bene della squadra e del ragazzo”.
E’ vero che hai tentato di convincere Sarri a restare alla Lazio? E cosa è andato storto con Tudor?
Ora si riparte con Baroni: cosa chiede alla squadra?
“Il mister intanto ha iniziato ad avere un approccio morbido con noi. Non ha stravolto niente, ci ha saputi prendere per il verso giusto. Ci sono tante qualità buone, ma molte cose da migliorare. I ragazzi stanno lavorando con entusiasmo. La richiesta fatta a me è quella che ci sia sì un inizio dal basso, ma con la testa. Serve equilibrio nel giocare e stiamo cercando delle soluzioni che siano utili in fase di possesso”.