Lazio, pausa nazionali: il bilancio delle prime tre gare
Con la pausa imposta dalle gare riguardanti le nazionali, possiamo tracciare un primo bilancio della Lazio di Baroni. Il tecnico ex Verona sta ancora plasmando i biancocelesti ed in queste tre partite ha cambiato più volte uomini e moduli alla ricerca del mix giusto.
Nei primi tre match il mister ha lanciato tutti i nuovi acquisti tranne Gigot, arrivato l’ultimo giorno di mercato. I dettami tecnico tattici sembrano abbastanza chiari: squadra votata all’attacco fatta di intensità e che predilige il gioco sulle corsie.
Le prestazioni offerte fino ad ora lasciano intravedere una Lazio dall’ottimo potenziale ma che, ovviamente, deve ancora registrare qualcosina. Mentre la fase offensiva sembra funzionare piuttosto bene, la Lazio sembra più fragile nel reparto arretrato, frutto di un equilibrio ancora da trovare.
Lazio: l’analisi dei reparti
Un attacco completo, dotato di caratteristiche fisiche, tecniche e di intercambiabilità, offrono a Baroni la possibilità di avere più frecce al proprio arco. Nelle tre partite abbiamo visto all’opera Dia agire da trequartista, Noslin esterno destro e punta, Tchaouna (forse il più deludente) all’opera su entrambi i lati ed un Isaksen ritrovato e sempre più un potenziale titolare.
Il centrocampo è un reparto che manca di eccelsa qualità ma molto fisico e ricco di giocatori che possono fare da metronomo. La soluzione del centrocampo a due, vista contro il Milan, sembra quella più logica dato che, per caratteristiche, i centrocampisti Laziali sembrano più avvezzi a fare da diga e a proteggere i 4 attaccanti che ad impostare.
Il reparto arretrato è quello sotto la lente di ingrandimento. L’arrivo di Gigot a discapito di Casale è avvolto da un alone di mistero, Romagnoli non sta attraversando un buon momento ed il ritorno di Gila sembra essere fondamentale. I terzini sono la nota lieta, soprattutto Nuno Tavares, resosi protagonista di un prestazione da 10 contro il Milan. La convivenza con Lazzari sembra difficile, entrambi tendono a spingere parecchio ed in questo momento la fase difensiva della Lazio non è in grado di sostenere ciò. Marusic sembra essere il perfetto ago della bilancia, a Baroni il compito di trovare la quadra.
La Lazio insomma è una buona squadra, ricca di talento e di giovani che vanno lasciati crescere. La rosa presenta ancora qualche lacuna (manca un giocatore di qualità in mezzo al campo ed un altro terzino al posto dell’ormai evanescente Hysaj) ma Baroni ci sta lavorando, sta sperimentando, sta costruendo la Lazio che verrà e ci sarà bisogno di tempo e pazienza.