Lazio: le parole di Massimo Maestrelli a Radiosei
Lazio – L’immobilismo degli ultimi giorni attorno al mondo Lazio ha stoppato le trattative in entrata e soprattutto in uscita, queste ultime fondamentali per poter inserire nuovi innesti nell’organico biancoceleste. La squadra di Baroni si appresta ad esordire in campionato dando spazio ad una nuova guida tecnica e nuovi interpreti che lasciano scetticismo tra i tifosi ma non a tutti.
Infatti, intervenuto ai microfoni di Radiosei, Massimo Maestrelli ha dato la sua impressione sulla scelta del tecnico toscano, dando anche un retroscena interessante sull’addio di Maurizio Sarri: “Certo, va detto che c’è stato un cambiamento radicale, tutto insieme. Mi piacciono i giocatori che la Lazio ha preso perché hanno forza. Lotito dice delle cose che non piacciono, anche se devo dire che dal punto degli allenatori difficilmente ha sbagliato. Se bisogna partire da zero bisogna farlo con un tecnico che ha fame, un po’ come avvenne con mio padre. Anzi, verrebbe da dire che rispetto a papà, Baroni arriva dopo una stagione migliore”.
Lazio, Maestrelli: “Ecco cosa mi ha detto Sarri”
Nell’intervista c’è stato spazio anche per parlare di Sarri e del suo addio che lascia ancora l’amaro in bocca: “Dieci giorni fa sono andato a trovarlo nella propria abitazione. Ho visto ancora un uomo ferito, dispiaciuto, che aveva in testa un progetto a lunga scadenza. Il suo sogno era quello di finire la carriera alla Lazio, era molto dispiaciuto di non aver partecipato alla festa dell’Olimpico per i 50 anni dello scudetto. Poi è consapevole anche lui, che le responsabilità dell’ultima stagione vanno distribuite. Ci sono stati 4-5 giocatori che hanno fatto di tutto per convincerlo a trattenerlo, così come c’è stato chi non ha fatto nulla. Non mi ha detto di essersi pentito, parlando ho capito che c’era una nave in tempesta. Forse doveva aspettare che si placasse la situazione per poi guidare un nuovo progetto che per lui potesse essere giusto. La sua volontà era decisa, aveva capito di aver fatto il suo tempo e di non riuscire ad incidere sui calciatori. Inoltre aveva anche grandi problemi famigliari. Questo lo ha indotto a privilegiare l’attenzione verso i suoi cari…”.