Lazio, Luis Alberto: “Lazio per sempre“
Luis Alberto ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del Corriere dello Sport . Sulla prima pagina del quotidiano romano l’annuncio del rinnovo, con il titolo “Lazio per sempre”, “Il Mago tra presente e futuro. Lunedì l’annuncio, resterà fino al 2028“.
Ecco alcuni stralci dell’intervista:
“Sono antico e non vedo altri come me, io e Sarri siamo simili e anche un po’ strani,
semza Sergej ho più responsabilità, ma è Ciro l’immagine della squadra, amo il calcio di tecnica”.
Il Mago ha parlato del cambio ruolo, da play a trequartista,
ha spiegato che tutto arrivò in occasione della Supercoppa Italiana contro la Juventus, lui non avrebbe dovuto giocare,
poi si infortunò Felipe Anderson contro il Bayer Leverkusen e il ‘no’ di un altro compagno che si rifiutò di entrare in campo, a quel punto, il consiglio di Lulic a Simone Inzaghi:
“Fai giocare Luis Alberto, è quello che sta meglio”.
La sua prima da titolare con la Lazio in finale contro i bianconeri, e per giunta in un ruolo diverso rispetto a quello consueto. Allo spagnolo riuscì praticamente tutto.
Un rapporto strano, lo ha definito così Luis Alberto, quello con mister Sarri, il numero 10 spiega di aver chiesto la cessione in prestito per sei mesi al Cadice, a gennaio 2023,
con la Lazio non giocava tanto e voleva ritrovare il campo e le sue “radici”, ma quando ne ha parlato con Sarri, il tecnico ha risposto che lo lo avrebbe lasciato andare. “Se ti alleni bene giochi sempre“, e così è stato.
Ti consideri un giocatore antico, una sorta di ultimo dei mohicani?
“Di calciatori con lo stile di gioco mio o di altri prima di me, oggi non ne vedo”, ammettendo che se un giorno diventerà allenatore proverà a ritrovare lo stile di gioco che più gli piace,
Luis ha parlato anche dell’importanza della testa poiché, il suo fisico non è proprio il massimo e non ha nemmeno una corsa bellissima.
A suo parere, però, tutto sta nella testa e se la testa corre veloce e libera, non ce n’è per nessuno
Luis Alberto ha parlato anche della Lazio di oggi, e l’ha definita, per il momento, un po’ confusa, ha sottolineato la buona prova col Torino,
un passaggio fondamentale per evitare la crisi, pensava che la squadra sarebbe ripartita già dopo l’Atletico Madrid, battendo il Monza.
Al contrario, all’Olimpico contro non si è andati oltre il pareggio,
ha proseguito parlando delle prestazioni tutt’altro che positive con le “piccole”, prove da vera grande con le big.
Nel pre-campionato la squadra ha lavorato benissimo, poi sono arrivate le sfide di Lecce e Genoa,
due sconfitte amarissime in avvio che hanno messo in crisi tutto l’ambiente.