Lazio-Juventus, Sarri in conferenza stampa: “Dobbiamo essere convinti del nostro lavoro”
Alla vigilia di Lazio-Juventus, mister Sarri interviene in conferenza stampa. Ecco le parole del tecnico biancoceleste:
“Mi aspetto una partita difficile, giochiamo contro una squadra che ho visto alla pari col Real Madrid. Va affrontata con umiltà, cercando di superare i momenti di difficoltà. Sono stato soltanto una stagione alla Juve, quella della pandemia. Ho la soddisfazione di aver vinto uno scudetto con una squadra a fine ciclo.”
Pellegrini può recuperare al posto di Tavares?
“Tavares non si è fatto male in allenamento, ma domenica dopo la partita. Deve stare fermo per qualche giorno, potrebbe essere solo un affaticamento. Pellegrini dobbiamo ancora vedere, è fermo da tre settimane. Provstgaard è un opzione in certi casi, è atipico farlo giocare esterno.
Possiamo fare il punto degli infortuni tutti i giorni, ma non è dovuto alla preparazione sbagliata. Ci sono molti fattori che li influenzano. Gigot ha fatto solo un allenamento, Marusic non ha nulla di grave, Patric viene da un’operazione dell’anno scorso, Pellegrini viene da un infortunio traumatico, Rovella ha una vecchia problematica irrisolta, Vecino idem, Lazzari anche. Ha avuto un ‘operazione anche Zaccagni e Isaksen viene da una malattia. Solo su Dele-Bashiru è colpa nostra, di tutto l’ambiente. Era tornato dalla Nazionale male e l’abbiamo forzato. Il derby non ha pagato. Poi ci sono stati Taty e Cancellieri. L’amaro in bocca ce lo lascia Castellanos, perché ci dava buone sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, ma i risultati del giovedì ci sono arrivati il lunedì e pure quelli di Isaksen erano preoccupanti. Di 13 infortuni ne ho scartati 10, collegati ad altre cose. Dele l’abbiamo pagato noi.”
Che rapporti ha con la società?
“Ho un buon rapporto col direttore, a volte abbiamo punti di vista diversi. Ho parlato ieri col presidente, è tutto nella norma. Non ci sono novità nel mio contratto, non capsico perché se ne parli, è un contratto triennale che avevo già firmato.”
Com’è la condizione fisica attuale?
“Abbiamo fatto più quantità di corsa anche nel secondo tempo con l’Atalanta. Siamo rimasti su buoni livelli nella ripresa, poi se dentro ci sono giocatori che non sono in condizione, qualcosa la paghi per forza alla distanza. Vediamo domani, qualcuno non è ancora al top. Togliamoci gli alibi, andiamo dentro e lottiamo come abbiamo fatto a Bergamo. Ho visto un passo in avanti, bell’approccio e personalità. Le sofferenze erano prevedibili, ma la squadra ha cercato di combattere. Dobbiamo fare lo stesso domani, se pensiamo di non aver difficoltà domani siamo folli. Noi vogliamo essere convinti comunque di poterli mettere sotto, anche se la Juve se l’è giocata alla pari con il Real.”
Che sfida sarà sulle panchine?
“Non penso che la Juve sia particolarmente in difficoltà. Non credo alle sfide tra gli allenatori, contano i giocatori. A Como la Juve non è stata brillante, ma le occasioni le ha avute, a Madrid l’ho vista in salute. Quando ero all’Empoli con tanti tecnici ero in svantaggio, poi ho recuperato col Napoli. I confronti tra gli allenatori non mi interessano.”
Qual è il punto debole della Juventus?
“Bisogna fare una partita importante, ora siamo nella terra di nessuno. Si esce da Bergamo con la consapevolezza di poter fare bene, ma nella pratica nella stessa situazione di prima. Ogni gara può essere una svolta in positivo o in negativo. Dobbiamo avere la convinzione di credere nel lavoro che stiamo facendo. Dobbiamo avere tante motivazioni di poter giocare alla pari con una squadra che ha giocato alla pari con il Real. Poi è determinante tenere tutte le energie sulla partita, non ci interessano gli avversari o l’arbitro. Domenica abbiamo fatto 5 punizioni e siamo usciti con 0 ammoniti. Vanno spese le energie in modo giusto.”
Dia può essere una prima punta?
“A Salerno ha fatto bene pure da prima punta, 17 gol. Oggi la Lazio è una coperta corta, se troviamo solidità facciamo fatica a fare gol e viceversa. La solidità ora penso sia la cosa più importante.”
Quali sono i margini di crescita di Isaksen?
“Isaksen ha margini enormi, ora sta trovando continuità negli allenamenti e anche in gara grazie alla Nazionale. Non è un giocatore da 1 gol ogni 10 partite. Può fare molto di più e ce l’aspettiamo.”
Qual è l’obiettivo finale di questo triennio?
“L’obiettivo finale è essere competitivi per tornare nell’Europa vera, c’è però bisogno della partecipazione di tutti nel percorso. Nel ‘duranti’ ci saranno momenti in cui non saremo né carne, né pesce.
Come mai Rovella ha deciso di non operarsi?
“Non c’è connessione tra gli infortuni e il suo caso, nessuno può costringerlo a curarsi come lui non vuole. Ha scelto la terapia conservativa, i tempi sono gli stessi, il rischio è che non funzioni e poi serva l’operazione. Quindi potrebbero essere anche più lunghi. Speriamo che torni presto a disposizione, per noi è una mancanza forte. Ci facevamo affidamento, per fortuna Cataldi l’ha sostituito in modo positivo.”


