La Lazio in Europa sembra essere oggetto di discriminazioni. Ecco tutto quello accaduto in questa stagione
Lazio, discriminazioni europee – Appare evidente che in questa stagione in Europa, la Lazio sia oggetto di discriminazioni varie che non hanno alcun fondamento e nessuna giustificazione. Discriminazioni che continuano a inasprire gli umori di una tifoseria che ha la sola colpa: amare la propria squadra del cuore.
Questo inizio di stagione ha fatto registrare già tre episodi deplorevoli che vale la pena ricordare e sottolineare con forza rivendicando un legittimo senso di appartenenza che non deve essere preso di mira da nessuna autorità. Veniamo agli episodi:
25 settembre 2024 – Dinamo Kiev – Lazio
Partita che si gioca in campo neutro, ad Amburgo, per via delle vicende ucraine legate alla guerra con la Russia che purtroppo coinvolge anche l’Europa.
Alcuni tifosi biancocelesti vengono fermati dalla polizia tedesca e portati in carcere per tutta la notte, vengono poi rilasciati soltanto la mattina seguente senza aver potuto assistere alla partita.
24 ottobre 2024 – Twente – Lazio
Il giorno prima della partita, tanti tifosi biancocelesti vengono segregati negli alberghi in cui alloggiavano, piantonati dalla polizia olandese senza poter fare una passeggiata per le vie della città, consumare una cena, prendere un caffè.
12 dicembre 2024 – Ajax – Lazio
Il sindaco di Amsterdam, con un provvedimento assurdo, decide di vietare la trasferta dei tifosi biancocelesti nella capitale olandese.
Un provvedimento discriminatorio preso dopo che circa tremila tifosi hanno già prenotato un volo, un albergo e acquistato il biglietto per assistere alla partita.
Considerazioni finali
Tre episodi gravissimi in soli tre mesi ai quali bisogna aggiungerne un quarto: la squalifica parziale della curva nord dopo i presunti cori razzisti di Lazio – Nizza, scontati poi nel match delicatissimo contro il Porto.
Episodi fraintesi dai commissari Uefa perché i fischi e i sonori cori contro un paio di giocatori francesi non erano razzismo, ma soltanto per comportamento antisportivo di qualche giocatore che simulava vistosamente in campo, perdendo continuamente tempo e spezzando il gioco.
A conclusione di questo lungo articolo voglio sottolineare come l’Europa, che dovrebbe essere unita quantomeno per tener fede al suo nome (Unione Europea), sta pericolosamente scivolando verso la ghettizzazione di alcuni club etichettando i tifosi con accuse infondate.
Noi della Lazio siamo stufi di subire soprusi di ogni genere, di essere discriminati, di essere privati della libertà di seguire la nostra squadra e di essere accusati ingiustamente di tutto.
Noi non siamo il male del calcio, il male piuttosto risiede altrove ed è arrivato il momento di estirparlo definitivamente dando seguito al sogno dei padri fondatori di una Europa unita che invece si sta frammentando sempre più.