Lazio: Pedro e…nient’altro
Lazio – Restano ferme al palo le ambizioni stagionali della Lazio, entrata nel terreno di gioco dell’Olimpico per mettere nero su bianco l’aggancio alla Juventus – solitaria al quarto posto – ed uscita con ancora più nubi attorno e l’amarezza di essersi svegliata troppo tardi.
Il 2-2 firmato dalla doppietta di un Pedro senza più aggettivi, lascia l’amaro in bocca per l’occasione sprecata, ma soprattutto la sensazione che, quando arriva il momento di fare sul serio, la squadra di Baroni si scioglie come ghiaccio al sole.
Il tecnico toscano ha avuto a disposizione la migliore versione della ‘sua’ Lazio, con Pellegrini che, nelle ultime tre gare, ha raccolto il testimone del Tavares all’esordio, fornendo il terzo assist consecutivo in campionato
Lazio: quanti gol subìti nei primi minuti di gioco
Foto: profilo X S.S. Lazio
Nonostante l’undici ideale, la prestazione della squadra biancoceleste, contro un agguerrito ma modesto Parma, rimane tutt’oggi un punto di domanda al quale sembra difficile rispondere.
Primo grande neo resta l’approccio, troppo molle per una squadra in lotta per un posto Champions. Quella della Lazio si conferma una difesa che subisce tantissimo nei minuti iniziali.
Sono ben 29 le reti incassate nei primi quarti d’ora di ogni tempo, addirittura più di quante ne abbia subíte il Napoli in tutto il campionato (25).
Lazio: la gestione dei nuovi non convince
Belahiane / X Official SSLazio
Altro banco d’accusa è la gestione dei nuovi acquisti, specialmente quelli arrivati durante il mercato invernale. Se Provstgaard ed Ibrahimovic restano meteore disperse nelle retrovie, Noslin e Tchaouna entrano in campo nel disperato tentativo di inventare giocate che, probabilmente, non sono neanche presenti nelle proprie corde.
Passando da Tavares a mezzo servizio ad un Dele-Bashiru sparito dai radar, la società fa fatica ad accettare il poco minutaggio offerto ai volti nuovi, situazione che aumenta i dubbi sul futuro del tecnico toscano.
Tutto ciò vale i mugugni dei tifosi, mirati principalmente verso l’operato di un Baroni sempre meno stabile alla guida della Lazio. La promessa di rinnovo, chiusa nel cassetto del patron Lotito, è ipotesi tuttora percorribile, ma potrebbe presto diventare carta straccia in caso di mancata qualificazione europea.
Le quattro gare che restano serviranno a decretare il futuro dell’ex Verona, in scadenza a giugno 2026, ma mai così distante da un ambiente che ha messo da parte la pazienza per dar sfogo ad una sacrosanta frustrazione.
