La Lazio e il derby: quella “sicurezza” che può farti perdere

by Paolo Buchetti
0 comments Esultanza Romagnoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport

Per vincere, devi andare oltre la “fame” dell’avversario

Corsi e ricorsi. Quando ero ragazzo spesso sentivo le “raccomandazioni” dei genitori o dei nonni e vi dirò, vivevo spesso quei momenti come delle vere e proprie scocciature. Ma si sa, facevo il mio mestiere di ragazzo che pensa di sapere tutto ma che poi, facendo di testa sua, comincia a prendere le sue piccole “tranvate”.

Ed eccomi qua, idem con mio figlio a fare quel mestiere ereditato dal tempo, e lui a fare il suo mestiere di ragazzo che ascolta un po’ scocciato. Quando però il “papà” gli fa capire che delle cose possono accadere e poi accadono, lo vedi che ti guarda e… non te lo dirà mai, ma comincia ad ascoltarti ogni volta con un pizzico di attenzione in più.

Il “campanello di allarme”

E così, anche oggi che ci apprestiamo a vivere questo primo derby di stagione, faccio quello che “rompe le uova nel paniere”. Ma è il mio modo di spronare, di svegliare, di attirare l’attenzione su quello che almeno la mia esperienza mi porta a pensare che non si debba fare.

Vado al sodo. Le parole  “sicurezza”, “certezza”, “consapevolezza”, “tranquillità”, toglietevele dalla testa. Questo ho letto nelle dichiarazioni di questi giorni da parte Laziale. E ciò mi preoccupa alquanto. Toglietevi dalla testa quelle fondamenta che si ritengono assodate, che si percepiscono come già acquisite, perché potrebbero svanire sin dal primo secondo della partita.

Se pensi di averle già addosso e che facciano inesorabilmente parte di te, inconsciamente non ti sforzi a cercarle; se pensi di essere passato ad un livello superiore come in un videogioco, sei totalmente fuoristrada. Se ti alleni con qualcosa che pensi di avere già acquisito per diritto divino, non fai niente per mantenerla, curarla, accrescerla.  Se credi che basta la concentrazione e quello che hai fatto nell’ultima partita andata bene per affrontare il derby, allora vai incontro ad una probabile e sonora “sveja”.

Il paradosso…

La Roma ha un vantaggio: la “tranvata” l’ha presa giovedì e cioè 3 giorni fa. Moltiplicheranno le loro forze, daranno fondo a tutto ciò che può farli riportare sui binari, si sfiancheranno fino alla morte per ritrovare il bandolo della matassa.

Mentre noi, che crediamo di viaggiare sul velluto di ipotetiche e assolutamente virtuali “sicurezze”, “certezze”, “consapevolezze” e “tranquillità”,  potremmo andare incontro alla disfatta!

Niente del passato vi verrà in aiuto…

E allora, ragazzi. Dimenticate il passato. Lottate su ogni pallone, tirate fuori le unghie, comportatevi da combattenti che non mollano di un centimetro. Perché dal primo secondo di questa battaglia, si perde tutto quello che c’era prima e si ha quello che si mette in campo in quel momento. Non c’è nessun diritto divino acquisito precedentemente che vi salverà!

Combattete subito senza tregua, senza mollare un centimetro. Oggi comincia un nuovo scontro, un nuovo campionato!

Daje ragazzi, fieri e arditi verso una nuova vittoria!

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