Il Ministro Abodi si esprime sulla questione “stadi” a Roma
Ministro Abodi sulla questione stadi a Roma – Uno dei problemi atavici che l’Italia si trascina oramai da decenni è quello della qualità e la bellezza degli stadi. In molti casi, si ha avuto la poca lungimiranza di pensare che un impianto bivalente sia per il calcio che per l’atletica, potesse essere una struttura utile per la comunità.
RICORDANDO I MONDIALI DEL 1990…
Ricordiamo che per i mondiali del 1990 sono stati ristrutturati stadi come l’Olimpico di Roma, il Franchi di Firenze, l’allora San Paolo di Napoli, il Dall’Ara di Bologna e via discorrendo. Tutti con la pista di atletica.
A maggior ragione, allora, furono inspiegabilmente costruiti addirittura ex novo due stadi per i mondiali di calcio del 1990, con la pista di atletica e menziono a memoria lo stadio Delle Alpi di Torino e lo stadio San Nicola di Bari.
MENTRE GLI ALTRI HANNO CREATO LE BASI PER IL FUTURO DEL PROPRIO CALCIO
Mentre altri paesi come la Germania, la Francia e la Spagna hanno utilizzato le opportunità fornite da vari mondiali ed europei per creare stadi all’avanguardia solo per il calcio, noi siamo rimasti inspiegabilmente indietro.
Ministro Abodi, gli stadi di Roma – NON SPRECARE PIU’ ALCUNA OPPORTUNITA’
L’ennesima occasione che ci viene fornita, è quella dei prossimi campionati di Euro 2032. Ma bisogna assolutamente muoversi con anticipo e decisione, per non farsi trovare ancora una volta inspiegabilmente impreparati. Se così fosse, pagheremmo ancora colpevolmente per decenni la nostra inadeguatezza rispetto agli impianti medi europei.
Gli stadi di Roma – L’INTERVISTA AL MINISTRO ABODI
Il ministro Andrea Abodi, peraltro di fede biancoceleste, è stato intervistato da la Gazzetta dello Sport ed ha affrontato proprio l’argomento dell’adeguamento impiantistico degli stadi nazionali, intendendo ovviamente anche l’ipotesi ristrutturazione Flaminio / Lazio di cui si parla da diversi mesi.
«Abbiamo incontrato amministrazioni comunali e club per gli stadi di Bologna, Firenze, Cagliari, Parma e Empoli. E c’è stato un primo incontro al Ministero con il sindaco Manfredi e il presidente De Laurentiis per lo stadio di Napoli. Finalmente si è arrivati all’idea che si lavori tutti insieme per riqualificare e rigenerare profondamente il Maradona. Mi auguro che lo stesso effetto si abbia a Roma o a Milano, dove mi pare manchi ancora una soluzione finale. Ma anche a Palermo, Bari, Verona e Genova c’è fermento. C’è una competizione da vincere: la selezione degli stadi italiani per Euro 32 è una sfida fondamentale: la modernizzazione e umanizzazione dei nostri impianti».
fonte lazionews24.com