Hall of fame | Giorgio Chinaglia
Giorgio Chinaglia nasce a Carrara ma si trasferisce a Cardiff all’età di nove anni. Il carattere di Giorgio si manifesta subito quando si rifiuta di giocare per la squadra della città dove vive, il Cardiff City, perché gli è stato proposto solo un provino. Così comincia la sua avventura con lo Swansea City durante le stagioni dal 1964 al 1966. Il temperamento di Chinaglia non tarda a palesarsi nemmeno qui, dove si lamenta spesso perché non gioca titolare in prima squadra.
Nel 1966 il padre lo riporta in Italia per il servizio militare e per far decollare la carriera calcistica del figlio. Negli anni successivi gioca con la Massese e l’Internapoli in serie C fino all’approdo nella Lazio, neopromossa in Serie A, nella stagione 1969-1970.
Nei primi due anni segna rispettivamente 12 e 9 gol, la seconda stagione la Lazio retrocede di nuovo nonostante le reti del giovane attaccante. Nella stagione 1971-1972 si impone nel campionato cadetto con 21 gol che trascinano i biancocelesti guidati da Tommaso Maestrelli di nuovo in Serie A.
Al ritorno nella massima categoria, nella stagione 1972-1973 la Lazio sfiora clamorosamente lo scudetto. Perso all’ultima di campionato per una sconfitta contro il Napoli mentre la Juventus vince contro la Roma e conquista così il primo posto in classifica.
L’anno successivo la Lazio è pronta e convinta dei suoi mezzi, guidata dal “Maestro” in panchina e da uomini che rimangono nella storia della società capitolina come Wilson, Re Cecconi e lo stesso Chinaglia che, visto il suo passato oltre manica e la sua struttura fisica, viene soprannominato “Long John”. I biancocelesti sono inarrestabili e grazie anche alle 14 reti realizzate da Giorgio conquista il primo scudetto della sua storia nel 1973-1974.
Giorgio rimarrà alla Lazio altre due stagioni, già diventato leggenda, ma si ritrova a combattere per non retrocedere . Durante quella stagione, dopo un lungo braccio di ferro con il presidente Lenzini, Chinaglia lascia la Lazio per chiudere la carriera agli New York Cosmos nell’annata 76/77 al fianco di Pelè e Beckenbauer. Rimarrà per sempre un simbolo per il popolo biancoceleste con le sue sgroppate, la sua corsa quasi “goffa” ma capace di gesti tecnici e agonistici impressionanti.
Rimane nel cuore di noi Laziali il simbolo di un calcio ormai sparito fatto di tribune gremite senza posti numerati, famiglie allo stadio e giocatori che mettono più di ciò che hanno nel cuore in campo. Non può non entrare di diritto nella nostra Hall of Fame un gigante della nostra storia come Giorgio Chinaglia.
Sempre forza Lazio e a presto da Marco di MilleBandiere per LazioLiveTv