Dietro la calma apparente si nascondono frizioni sempre più evidenti tra il tecnico toscano, Lotito e Fabiani. Il mercato di gennaio sarà la vera prova di fiducia.
LAZIO – SARRI – LOTITO – FABIANI. Clima incandescente a Formello: i rapporti tra Maurizio Sarri e la dirigenza laziale restano tesi, nonostante le apparenze. Ancora una volta, il tecnico toscano è al centro della scena, e il suo rapporto con la società biancoceleste appare sempre più fragile. Dietro i sorrisi di circostanza e la calma ostentata si cela infatti un equilibrio instabile tra l’allenatore, Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani.
Nessun incontro chiarificatore, nessun confronto diretto, ma le crepe interne sono ormai difficili da nascondere. Lo riporta il Corriere dello Sport, che parla di una distanza reale tra le parti, coperta soltanto da una patina di cordialità.
Il rinnovo di contratto firmato lo scorso luglio, nato per sanare vecchie incomprensioni, oggi somiglia più a un patto di convivenza forzata che a un gesto di fiducia. Un accordo che avrebbe dovuto rappresentare un nuovo inizio, ma che rischia invece di diventare il simbolo della precarietà del legame tra Sarri e la Lazio.
Finché non ci sarà un confronto diretto, è probabile che le tensioni continuino a manifestarsi tra dichiarazioni sibilline e messaggi a distanza. Ma il vero banco di prova sarà, ancora una volta, il mercato.
Sarri non intende restare a guardare: chiede voce in capitolo nelle scelte e ha già indicato le sue priorità, Lorenzo Insigne su tutte. Il mese di gennaio sarà decisivo per misurare la solidità del progetto biancoceleste, mentre giugno potrebbe sancire il punto di non ritorno: conferma o separazione.
Difficile pensare che il tecnico sia pronto a fare un passo indietro, così come appare improbabile che Lotito voglia rinunciare all’allenatore che aveva riportato a Roma con un rinnovo lampo e grandi promesse. Tutto, adesso, passa da una data: metà dicembre, quando si capirà che mercato potrà fare la Lazio. Da lì dipenderà non solo la costruzione della squadra, ma anche il futuro di Sarri e del suo progetto biancoceleste.


