Nuova stagione alle porte e tanti dubbi: le sfide di Sarri
In una stagione cominciata nel peggiore dei modi e in un periodo storico tra i più incerti della storia Laziale recente, il tecnico toscano sta affrontando una situazione mai capitatagli in carriera ed è chiamato ad una vera e propria impresa.
Siamo ormai alla seconda settimana di ritiro, Sarri sta esaminando ogni singolo calciatore, niente e nessuno può essere trascurato. Senza l’ausilio del mercato, da sempre fondamentale per l’allenatore, ogni dettaglio tecnico e tattico risulta di vitale importanza.
Sarri è chiamato a due sfide fondamentali riguardanti l’aspetto tecnico tattico e l’aspetto psicologico. Reinventare alcuni calciatori è probabilmente la sfida più ardua. Il centrocampo, il punto nevralgico e più “problematico”, è sotto la lente di ingrandimento. Dele-Bashiru e Belahyane sono i calciatori che Sarri dovrà plasmare secondo il suo credo calcistico e che rappresentano forse la sfida più ardua.
Il Nigeriano quest’anno farà la mezzala ma, nonostante Sarri ne riconosca alcune doti importanti, va sgrezzato. La forza fisica e la corsa sono i suoi punti forti, le discrete doti tecniche possono fare di lui un ottimo elemento ma i dettami tattici del mister sono particolarmente rigidi ed il processo può essere lungo e complesso.
Stesso discorso per Belahyane verso il quale Sarri nutre molta stima. L’algerino ha sempre giocato al centro in carriera ma durante questa prima parte di ritiro è stato provato mezzala. La bassa statura è una caratteristica non propriamente adatta al ruolo ma le capacità tecniche e di palleggio possono compensare questa mancanza. Sicuramente è un calciatore che Sarri vuole sfruttare ma, con Rovella che si è imposto come regista in quel ruolo ed il rientro di Cataldi, Sarri è chiamato a reinventarlo.
Maurizio Sarri a Formello (foto: Profilo X SS Lazio)
Oltre ai due sopracitati, c’è Tavares per il quale Sarri stravede per qualità fisiche e tecniche ma allo stesso tempo ne riconosce la scarsa propensione tattica. Con Baroni godeva di una certa libertà ma con Sarri, maniacale nella cura della linea difensiva, avrà compiti più tattici.
C’è il dualismo Dia-Taty. Solo uno dei due avrà una maglia da titolare e attualmente l’ex Salernitana appare in vantaggio. Sarri lo ha utilizzato molto nel ritiro e sembra essere rimasto stupito dalla duttilità del calciatore.
Oltre alle questioni meramente di campo c’è da lavorare anche sulla testa dei calciatori. C’è da fortificare un gruppo che quest’anno non vedrà nuovi prospetti arrivare, dovrà essere impermeabile alle vicende extra calcistiche riguardanti l’ormai logorato rapporto tra tifoseria e presidenza e dovrà essere consapevole che dovrà contare solo sulle proprie forze.