Lazio-Bologna | L’ex centrocampista dei biancocelesti, Fabio Liverani, ha parlato della sfida contro la squadra di Italiano
Dopo la sosta per via delle nazionali, la Lazio è pronta a tornare in campo contro il Bologna di Vincenzo Italiano, reduce dalla grande vittoria contro la Roma allo stadio Olimpico.
Per la sfida contro i felsinei, mister Marco Baroni dovrà rinunciare ad alcuni elementi che si sono rivelati fondamentali in questa prima parte di stagione. Stiamo ovviamente parlando di Nuno Tavares e Pedro, che per via dei rispettivi infortunii non faranno parte della gara. Di questo ne ha parlato l’ex centrocampista e ora allenatore Fabio Liverani, intervenuto ai microfoni di Radiosei.
Lazio-Bologna, Liverani mette in guardia: “Con il Bologna assenze pesanti”
Come detto in precedenza, Fabio Liverani ha parlato ai microfoni di Radiosei della sfida contro il Bologna. Queste le sue parole:
“La sosta porta sempre dei punti interrogativi, bisogna avere un pizzico di fortuna per non avere giocatori infortunati alla ripresa delle operazioni. Fino ad ora, la Lazio non ha avuto grandi grattacapi. Le assenze contro il Bologna possono essere pesanti però (Pedro e Tavares, ndr), anche perché si prospetta una gara molto impegnativa. Di solito i campionati si vincono vincendo contro le squadre alla tua portata. Da ora in poi non ci sarà riposo, sarà tutta una tirata fino a marzo. Vedremo chi avrà forza mentale e non solo, per rimanere in alto in classifica”.
Su Tavares: “Tavares a livello difensivo è una perdita. Forse Pellegrini conosce meglio Orsolini, ma certamente sotto il profilo offensivo la Lazio perde davvero tanto. Bisogna essere bravi ad arginare, Pellegrini ha fatto benissimo contro il Cagliari e ha le qualità per essere una minaccia. È una partita a scacchi col Bologna, molto tattica. Entrambe giocano a viso aperto, mi aspetto tanti gol”.
Sulle scelte di Baroni: “Vedremo cosa sceglierà Baroni. Tatticamente bisogna studiare l’avversario, ma questo non significa adattarsi a lui. Vanno date delle indicazioni tecnico tattiche, questo sì. Marusic a sinistra? Non credo, anche perché significa cambiare il messaggio che ha dato alla squadra fin dal primo giorno. Questo è un gruppo dove ognuno si sente partecipe, mi sembrerebbe un controsenso”.