Lazio: il reparto offensivo è il tallone d’Achille
Lazio – La squadra biancoceleste si appresta ad affrontare la settimana che porta alla trasferta di Cagliari, antipasto di quella che sarà la prestigiosa sfida del prossimo mercoledì contro il Bayern Monaco in Champions League.
Proprio contro la squadra sarda però, la Lazio cerca una scossa per uscire da una situazione tutt’altro che facile. Lo scialbo pareggio casalingo senza reti ottenuto contro il Napoli ha lanciato l’allarme, culminato in crisi dopo la pesante sconfitta contro l’Atalanta che ha allontanato la squadra di Sarri dal famoso quarto posto, obiettivo prefissato a inizio stagione.
Molteplici sono i punti su cui riflettere. Partendo da una fase difensiva non più fiore all’occhiello come lo scorso anno, finendo con il reparto d’attacco che mai come quest’anno ha mostrato limiti preoccupanti in fase di realizzazione.
Lazio: i numeri nelle prime 22 giornate di campionato
Esaminando il dato, durante le prime 22 giornate di campionato, i numeri della fase d’attacco della Lazio sono i peggiori tra le prime 9 squadre in classifica.
Infatti, la squadra di Sarri ha realizzato: il minor numero di gol fatti (25), minor numero di tiri (243), minor numero di occasioni da gol (180) e peggiore percentuale di capacità realizzativa (10%) dopo il Napoli (8%).
Tale dato, dimostra le difficoltà della squadra biancoceleste anche nel provare a creare pericolosità in fase offensiva e giustifica un nono posto in classifica che esclude la squadra da ogni pass per l’Europa. Il parco attaccanti biancoceleste, formato da 6 elementi, in totale ha realizzato solamente 14 reti, 5 in meno rispetto al solo Lautaro Martinez, attuale capocannoniere della Serie A.
Il dato preoccupante è il punto da migliorare e da cui dover ripartire per provare a risollevare una stagione che, se continuasse su questi standard, può portare ad un vero e proprio ribaltone a fine anno.