Lazio: fatale fù un razzo lanciato ad altezza uomo dalla Sud
Lazio – quello di oggi è un giorno di lutto per tutto il popolo biancoceleste e tutti coloro che fanno del calcio un momento di festa, non immaginando che sostenere la propria fede, possa portare alla morte.
Il 28 Ottobre del 1979 infatti, Vincenzo Paparelli perse la vita per fare quello che più amava: Tifare la Lazio. Quel giorno Vincenzo sedeva in Curva Nord insieme alla moglie, intenti ad assistere al derby della capitale contro la Roma.
Dalla parte opposta dello stadio, i tifosi giallorossi pensarono bene di far partire due razzi di segnalazione, entrambi diretti fuori dall’Olimpico con una traiettoria che passava lontano dall’altezza uomo. Il terzo razzo però fu quello fatale: una traiettoria orizzontale di 150 metri portò a terminare la sua corsa sul volto dell’incolpevole Paparelli, che si accasciò su se stesso e perse la vita tra le migliaia di persone che fuggivano in preda al panico.
I tifosi biancocelesti inferociti, riuscirono ad avere un colloquio con l’allora capitano Pino Wilson per chiedere alla squadra di non scendere in campo, ma quella gara venne comunque giocata in un clima surreale.
Oggi Vincenzo Paparelli viene ricordato da una targa messa in mostra li dove ha perso la vita. In quella Curva Nord che per lui era un luogo dove sentirsi a casa.