L’amore per la Lazio. Una storia infinita
Avevo appena mosso i miei primi passi e già tiravo calci ad un pallone! Mi ero affacciato al mondo da poco ma quella sfera che rimbalzava mi metteva il buon umore e sul mio volto da bambino piccolissimo, il sorriso era una costante. Diventavo triste soltanto quando la mamma diceva “Ora basta giocare. È ora di mangiare.”
Erano i tempi in cui le TV, rigorosamente in bianco e nero, prendevano due canali. Le televisioni a valvole che si accendevano con lo stabilizzatore e che ci mettevano qualche minuto per darti una immagine che definire nitida è un eufemismo. La domenica tutti i papà attaccati alle radioline per seguire le sorti delle proprie squadre del cuore aspettando con ansia il mitico programma “Novantesimo minuto“.
La Lazio in casa mia si respirava in ogni angolo. Le mura erano impregnate di Lazialità e la mia cameretta, dove dormivo con mio fratello, aveva due pareti bianche e due celesti, con bandiere, sciarpe e poster degli idoli dell’epoca. Ho avuto la fortuna di vivere il primo scudetto con quella splendida squadra guidata magistralmente dall’indimenticabile Tommaso Maestrelli, il Maestro che ce guarda sempre da lassù!
Alti e bassi
Ci sono stati anni bui in cui la Lazio ha rischiato più volte di scomparire definitivamente, ma nonostante tutto l’amore per quel simbolo e per quei colori non è mai stato messo in discussione. Mai ho vacillato contro le avversità che hanno coinvolto la mia squadra del cuore, anzi, in certi frangenti il mio sentimento è diventato più forte, si è radicato dentro me ramificandosi in ogni parte del corpo, soprattutto cuore e mente.
Essere Laziali, slogan utilizzato dalla società per la nuova campagna abbonamenti, non è affatto semplice, ma forse è proprio questa forza che abbiamo dentro, che deriva da tanta sofferenza, che ci distingue nettamente dagli altri. La nostra storia è talmente meravigliosa che ti fa essere orgoglioso di appartenere al mondo Lazio. È come essere tatuati dentro da qualcosa che solo chi è simile a te è in grado di capire.
Gli anni passano per tutti, compreso me naturalmente, e l’amore di quel bambino che dava calci ad un pallone è diventato un amore adulto, un amore vissuto con più consapevolezza e più saggezza. Forse per questo più intenso.
Io ti amo! Si, io ti amo Lazio mia e ti amerò sempre!