Maurizio Sarri in conferenza stampa prima del match col Sassuolo
Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri, risponde alle domande dei giornalisti in conferenza stampa alla vigilia del match tra Sassuolo e Lazio. Ecco le parole del
Come stanno i nazionali? Che Lazio si aspetta?
“I nazionali bisogna chiederlo ai ct, due li ho rivisti ieri e hanno due allenamenti che non anno indicazioni dal punto di vista fisico. È la difficoltà di questi momenti. Sono già quarantotto giorni di assenza per le soste, senza considerare Coppa d’Africa e Mondiale. I giocatori sono pagati per fare sei mesi, il calendario è completamente da rivedere.”
Come sta Rovella?
“Rovella e Zaccagni sono usciti acciaccati dalla Nazionale. Zaccagni ha avuto un’evoluzione positiva, Rovella non sappiamo ancora se sarà disponibile o meno. Domani mattina vedremo cosa dirà l’esame finale del dottore. È una cosa che fa parte delle convocazioni in nazionale, è inevitabile. Te li chiamano, gioca dopo pochi giorni. Vediamo chi recupereremo, ma conta l’atteggiamento mentale. Se è quello dell’ultima partita abbiamo possibilità, se è quello della prima no”.
Cosa può dare Romagnoli?
“Per esperienza può dare molto. È quello forse più ricettivo e bravo a guidare la linea difensiva. Ma anche quella è una scelta difficile perché Provstgaard in queste due partite ha fatto bene. Sono due sinistri puri, quindi va fatta una scelta”.
Che si aspetta dalla squadra domani? Che avversario è?
“Un avversario forte che ha avuto un inizio difficile a livello di risultati. Ma nel campionato italiano Berardi, Pinamonti e Laurienté davanti ce l’hanno in pochi. Inutile guardare la classifica e pensare sia un avversario di livello medio-basso. È una buonissima squadra con un ottimo livello offensivo e un buon centrocampo. Penso non avrà nulla a che fare con la bassa classifica, dobbiamo capire che sarà una partita difficile: serve questa mentalità, consapevoli delle difficoltà da superare. E se non siamo pronti ad affrontarle non riusciamo nemmeno a farlo: cambiare testa durante la partita è difficilissimo. L’approccio anche in queste ore sarà fondamentale”.
Qual è il punto sugli assenti?
“Ci aspettavamo di poter recuperare tanti giocatori durante queste due settimane. Vecino, Patric e Lazzari però sono sempre fuori e Gigot si opera lunedì. È una situazione che per noi è pesante. Vecino ha fatto esami strumentali che hanno dato esito positivo, ma il campo dice che il ragazzo non si sente assolutamente a posto dal punto di vista fisico. Siamo ripartiti con un lavoro diverso sperando che anche le sue sensazioni cliniche vadano a posto nella prossima settimana”.
Formello Sarri e Tavares
A che punto è Isaksen?
“Ha fatto il primo allenamento con noi il 3 settembre, va considerato come gli altri giocatori della rosa”.
Lei sa quando e se la Lazio potrà fare mercato?
“Io non faccio il commercialista e non lavoro nella Covisoc. A me la società non ha detto nulla, è sempre stata molto serena sul fatto che a gennaio non ci saranno problemi. Vediamo, non sapevo neanche del primo io”.
Che si aspetta da Tavares?
“Se gioca mi aspetto costanza. Poi vediamo se partirà o meno dall’inizio, perché porre una domanda simile significa che si dà per scontato giochi. Ma se gioca mi aspetto rendimento alto anche in fase difensiva, altrimenti ogni volta che si passa in vantaggio verrà sostituito.
Come sta Dele-Bashiru? Può giocare Belahyane?
“Dele-Bashiru è arrivato giovedì dopo 16 ore di volo, non lo abbiamo fato allenatore perché sarebbe stato distruttivo. Ieri e oggi sono stati due allenamenti tattici, è difficile avere le idee chiare dal punto di vista fisico. Si tratta di un giocatore che ha giocato martedì dall’altra parte del mondo, è rientrato dopo due scali e senza mai dormire. Sono ragazzi sottoposti a un tour de force. Per quello che si può vedere in questi tipi di allenamento, sembra stia benino. Ma è difficile dirlo. Belahayne avrà sempre possibilità dal primo minuto, soprattutto se continua a crescere come sembra fare in questo periodo”.
Avrà spazio Dia?
“Dia è uno di quelli che è sparito per dodici giorni, ma in questi due giorni mi è sembrato abbastanza vivo e presente. Nelle partite successive vedremo. Io la maglia a casa a lavare non la do a nessuno. Ogni settimana va sudata. Come tutta la squadra Taty ha giocato male a Como, ma ha fatto una grande gara col Verona. Sta rispondendo e crescendo, in questo momento abbiamo fatto queste scelte”.
Quanto è cresciuto Cancellieri?
“Cancellieri è migliorata e maturato, in questo periodo con noi ha fatto anche bene. Poi nell’altra gestione giocarsi il posto con Felipe Anderson era dura. Si parla di un giocatore straordinario, con un carattere leggermente diverso faceva dieci anni al top. Era in quel momento complicato giocarsi il posto con Zaccagni o Felipe Anderson o Pedro. Ma la sensazione è che sia maturato a livello di persona e migliorato a livello di giocatore”.
Cosa si aspetta da Isaksen e Dia?
“Non lo so, per quanto riguarda i raddoppi ne vorrei vedere pochi e mai da chi viene dall’alto. Vorrei vedere il giusto. E vorrei che non ci fosse nemmeno la necessità di farli arrivare da dentro per gestire gli uno contro uno che si creeranno. Ma loro hanno buoni giocatori, qualche difficoltà ce la creeranno sicurante. Dobbiamo avere la convinzione di crearle anche noi a loro. Bisogna avere grandissimo rispetto degli avversari, perché come ho detto prima bisogna essere.
Come sta Isaksen?
“Isaksen vediamo l’evoluzione, rispetto a scorsa settimana mi sembra meglio. Ma fare un paragone è come gli altri al 22 luglio, con dodici allenamenti. Dia sta facendo anche abbastanza bene. Ora abbiamo scelto Taty davanti ma non è che sono deluso da Dia, assolutamente”.