Lazio: con il centrocampo in difficoltà é auspicabile dare spazio ai giovani
La Lazio, questa sera, causa infortuni e squalifiche si trova ad affrontare il Genoa con non poche difficoltà e necessariamente deve affidarsi a dare spazio ai giovani. Soprattutto a centrocampo viste le assenze di Belahyane, Dele-Bashiru, Guendouzi e Vecino (strano, ma quando rientra ?) sorge, con il sorriso o a denti stretti, la possibilità di affidarsi ai ragazzi della Primavera biancoceleste.
Nella testa di tanti, ma non di tutti, riecheggia una domanda: se non ora… quando?
Pinelli e Farcomeni, dopo la convocazione al derby, sono partiti con Sarri a Genova e questa sera (all’inizio match) staranno in panchina. Tutti e due pronti a dire presente ed a scendere in campo qualora ce ne fosse bisogno.
La prima squadra biancoceleste, come detto in apertura, è sostanzialmente senza linea mediana: ora valorizzare i giovani è una necessità più che un mero programma. Almeno per oggi!
Lazio: almeno oggi dai un po’ di spazio ai tuoi giovani
Mirko Fersini Formello
Pinelli e Farcomeni, ancora loro. Dopo la convocazione nel derby, il play e la mezz’ala della Primavera sono stati chiamati di nuovo da Sarri, stavolta per la difficoltosa trasferta di Campionato. Stavolta, però, le necessità della Lazio sono ben diverse rispetto alla sfida contro la Roma, visto e considerato che il centrocampo biancoceleste ha perso ulteriori elementi.
Sarà da capire come il tecnico allestirà la propria mediana: si è parlato di un adattamento di Gila, del reintegro di Basic, di un rientro per qualche minuto di Vecino e di un Rovella che poteva stringere i denti ma che non ci sarà. Insomma tutte soluzioni che, per un motivo o per l’altro, rappresentavano un rischio importante, probabilmente in misura minore rispetto all’impiego di un giovane. I due ragazzi di mister Punzi, come due assaltatori, sono pronti ad uscire dalla panchina e dare l’assalto decisivo sul campo di gioco!
Sarebbe finalmente bello rivedere in prima squadra dei calciatori passati dal vivaio biancoceleste.
Oggi, con buona pace di qualcuno, verrebbe quindi da (ri)chiedersi: “se non ora… quando?“