Lazio, la curva anni ’70: il passaggio dalla curva Sud alla Nord
Forse per molti di voi sembrerà inverosimile, ma la curva storica del tifo targato Lazio è stata la curva Sud, e questa che provo a raccontarvi, è proprio l’evoluzione e la storia del tifo negli anni ’70, fino ad arrivare al passaggio dalla curva Sud alla Nord.
I gruppi storici della Curva
Col crescere del fenomeno calcistico, a fine anni ’60 si rese necessario organizzarsi in curva per poter essere più vicini alla squadra col tifo ed i cori di incitamento. Fu così che i primi a cercare di darsi una “regolata” in questo senso, furono gli Aficionados nel 1969, che si stabilirono nel muretto di cui parleremo dopo, commentando la foto della curva. Ma il gruppo più organizzato e longevo è senz’altro il CML, Commandos Monteverde Lazio che nacque nel 1971. Il gruppo è ancora presente in curva Nord con lo striscione CML 1974. Si dice addirittura che il suo nome “Commandos”, fu di ispirazione per i cugini, che fondarono prima i “Commandos Lupi” e poi nel 1977 il più noto “Commando Ultrà Curva Sud” (CUCS).
Con la vittoria dello scudetto del 1974, in curva proliferarono le nascite di diversi gruppi, tra cui: gli Ultras, i Golden Boys, i Leopard Ciampino, la Folgore, i C.A.S.T., i N.A.B., le Brigate San Giovanni, la Falange, i Vigilantes, i Boys, i Tupamaros, i Marines, i Panthers, le Brigate Portuense, Gioventù Biancazzurra, i Tigers, i Commandos Aquile San Basilio Talenti, questi ultimi in curva Nord.
La curva Sud in foto

Lazio-Pescara 30 ottobre 1977 da Laziowiki.org
Questo in foto (Laziowiki.org) è uno spaccato della curva Sud anni ’70. Allora, non c’erano i distinti e la curva andava dalle vetrate di confine con la Monte Mario (all’estrema destra della foto), fino a quelle confinanti con la tribuna Tevere non numerata. La curva non era numerata e quindi, i primi che entravano si potevano scegliere i posti migliori. Allora, infatti, spesso nelle partite di cartello, si attendeva l’apertura dei cancelli a volte anche 3 o 4 ore prima della partita proprio a tale scopo. I ritardatari, rischiavano di dover stazionare nel parterre, dove vedere la partita era un vero incubo.
Quella inquadrata dalla foto è la parte della curva più vicina alla Monte Mario, e cioè la parte più attiva e calda del tifo. Nella seconda uscita in alto più vicina alla tribuna, si intravede lo striscione del gruppo Folgore. Anni prima su quel muretto stazionavano i primi capi del tifo fine anni’60 riconducibili al gruppo Aficionados di cui sopra. Ed è quello l’inizio della vita di curva del sottoscritto nel 1973. Quello stesso muretto, era occupato anche dai capi del tifo giallorosso, quando giocava la Roma all’Olimpico.
La famosa foto del “dito” di Giorgio Chinaglia
Giorgio Chinaglia in un derby
Ed è proprio in quella direzione che Giorgio indica nella famosa foto qui sopra in un derby, in segno di sfida verso la Sud occupata dai cugini. Alle sue spalle, un pezzo di curva Nord e la Monte Mario confinante.
Torniamo alla foto della curva Sud di cui sopra. Sotto al muretto della “Folgore“, c’era il muretto più grande, occupato dal gruppo “Aquile“, il cui striscione è ben visibile. Accanto a loro, nel muretto ancora più lungo che arriva fino al centro della curva, si intravede lo striscione del gruppo “Vigilantes”. Proprio in quel lungo muretto, stazionerà lo striscione degli Eagles Supporters per un paio di anni almeno. Ma andiamo per gradi.
i G.A.B.A. e la nascita degli Eagles Supporters
Vista l’estrema rarefazione dei gruppi emergenti dall’entusiasmo dello scudetto del 1974, si rese necessaria una unificazione del tifo, al fine di concentrare gli sforzi in un gruppo unico più forte, che rappresentasse l’anima ed il cuore di tutta la curva. Fu così che nel novembre del 1976 fu indetta una riunione in cui parteciparono tutti i gruppi sopra nominati. Nacquero quindi i G.A.B.A. Gruppi Associati Biancazzurri, che dopo qualche mese dettero vita agli Eagles Supporters. Il 2 ottobre del 1977, in una vincente partita in casa contro la Juventus (3 a 0), fu esposto per la prima volta il famoso striscione più lungo in assoluto, allora mai confezionato.
Lazio-Juve del 1 ottobre 1978 da Laziowiki.org
Gli Eagles, come detto, si stabilirono nel muretto più lungo tra il centro della curva e la Monte Mario, come appare dalla foto qui sopra (foto da Laziowiki.org, ci scusiamo per la sua bassa risoluzione). E li, rimasero fino a tutta la stagione 1978-79. Ad inizio stagione 1979-80, gli Eagles si spostarono sul lato opposto della Sud, lato Tevere. E fu lì che furono immortalati nella famosa sigla di 90° minuto che potete ancora trovare facilmente nel web.
La stagione 1979-80
La fine degli anni’70 furono anni durissimi per i Laziali. La morte di Maestrelli a fine 1976, la partenza di Giorgio Chinaglia, la tragica scomparsa di Re Cecconi nel 1977 e l’assassinio del 28 ottobre 1979 di Vincenzo Paparelli in un derby, misero a dura prova tutto l’ambiente. I responsabili del tifo organizzato della Sud decisero di “migrare” in curva Nord esattamente il 9 dicembre 1979. La decisione fu difficile da digerire, dopo anni e anni di curva Sud e ci furono molte esitazioni, a quel tempo. Se era facile convincere i capi del tifo e i ragazzi a loro più vicini, non fu facile inculcare il trasloco alla massa di tifosi che, come me, si ponevano diversi problemi.
Inoltre, la squadra stazionava in zona retrocessione ed una eventuale scissione della curva avrebbe ulteriormente minato l’ambiente laziale. Così non fu; a parte qualche piccolo gruppo che restò in Sud, il grosso si spostò in Nord con gli Eagles Supporters. Esitarono anche i Viking, gruppo dissidente nato nel 1978 che inizialmente non seguì il resto della curva nel trasferimento, salvo poi farlo nei mesi successivi.
La stagione volse al termine con lo scandalo delle scommesse, giocatori squalificati ed una salvezza raggiunta con diversi giocatori della Primavera. Ma non fu sufficiente. La Lazio fu retrocessa d’ufficio in serie B e lì, cominciarono le difficoltà del decennio degli anni ’80 che fanno ormai parte della nostra generazione che ha vissuto lo scudetto del ’74, fino a quella maledetta retrocessione.
La storia della curva Sud biancoceleste si chiude quindi a fine 1979. Ma quel che resta è comunque una curva Nord che ha scritto la storia del tifo romano, nazionale e internazionale negli anni a seguire, e che rappresenta uno degli orgogli più grandi di noi Laziali. E per me, restano una serie infinita di ricordi che mi legano a quella curva Sud che mi ha visto crescere e dalla quale ho assistito a quello scudetto forse unico nella storia del calcio, per gli incastri astrali che si sono palesati in quegli straordinari inizi degli anni ’70.
Fonti: ultraslazio.it – rivistacontrasti.it – Laziowiki.org – me stesso