Stadio Flaminio ora si attende il PEF e il via libera alla conferenza dei servizi
LAZIO – STADIO FLAMINIO. Il cammino verso il nuovo stadio della Lazio prosegue, a passo misurato ma costante. Non ci sono annunci roboanti né conferenze stampa a effetto, ma dietro le quinte si muove qualcosa di concreto. Come riportato dal Corriere dello Sport, la scorsa settimana sembrerebbe essersi tenuto un incontro chiave tra i vertici della società biancoceleste e i rappresentanti del Comune di Roma. Un appuntamento importante, durante il quale la Lazio ha presentato ufficialmente il progetto di riqualificazione dello Stadio Flaminio.
Un gesto formale quello della Lazio ma ora resta da affrontare un passaggio cruciale: la redazione del Piano Economico-Finanziario, meglio noto come PEF. Si tratta del documento che darà sostanza al progetto: numeri, investimenti, proiezioni di costi e ricavi. Un lavoro tecnico, ma fondamentale, che deve essere certificato da un professionista abilitato e comporta un impegno economico considerevole. In sostanza, è il punto in cui le idee devono incontrare la realtà.
Una volta depositato anche il PEF, scatterà una fase di attesa regolata dalla normativa: un periodo di sospensione di 60 giorni, pensato per permettere ad eventuali altri soggetti interessati di presentare proposte alternative per il futuro del Flaminio. È un meccanismo previsto dalla legge per garantire trasparenza e concorrenza, ma che nei fatti rischia di rallentare ulteriormente i tempi di un’operazione già molto complessa.
Solo allo scadere di questo intervallo potrà partire la conferenza dei servizi, l’organo tecnico-amministrativo che dovrà valutare la fattibilità complessiva del progetto. E sarà quello il vero spartiacque: lì si capirà se il sogno di riportare la Lazio all’interno del perimetro cittadino, nel cuore pulsante della Capitale, potrà trasformarsi in realtà.