Lazio, in Turchia: contro il Galatasaray bilancio tattico tra certezze e nuove idee
A Istanbul, le due amichevoli disputate dalla Lazio in terra turca contro Galatasaray e Fenerbahce, sono state importanti per la crescita della squadra. Hanno rappresentato una occasione per Maurizio Sarri per rodare i meccanismi di gioco, integrare quei calciatori che non aveva nella precedente esperienza e per iniziare a tracciare la strada verso la nuova stagione. L’esito delle partite (un pareggio e una sconfitta) passa in secondo piano rispetto alle indicazioni tattiche emerse, che offrono spunti interessanti sul lavoro svolto a Formello.
Le certezze: il 4-3-3 di Sarri prende forma
Formello Sarri e Tavares
Il sistema di gioco rimane, in maniera granitica, il 4-3-3. Sarri non ha mostrato alcuna intenzione di discostarsi dal suo credo, utilizzando le partite in terra turca per affinare i movimenti che sono diventati il marchio di fabbrica del suo calcio.
* La difesa: la linea a quattro, con l’ormai consolidata coppia centrale Romagnoli-Gila, ha mostrato una discreta solidità, pur concedendo qualcosa in fase di transizione. L’attenzione principale è stata posta sull’uscita palla al piede, un aspetto fondamentale nel gioco di Sarri. I terzini, con Lazzari e Marusic Tavares (o Hysaj), sono stati chiamati a spingere con continuità, cercando la profondità e offrendo un appoggio costante agli esterni offensivi. Ma preoccupa la fase difensiva, dove solo il portoghese è stato in grado di affrontare l’avversario nell’uno contro uno. Pellegrini e Hysaj si fanno irridere da Torreira nei due gol e Lazzari subisce molto l’ala del Fenerbahce Brown.
* Il centrocampo: il trio in mediana è il cuore pulsante della squadra. Con la regia di Cataldi (o di Rovella), la mezzala di inserimento (Dele-Bashiru o Basic) e il dinamismo dell’altra mezzala (guidata da Guendouzi), la Lazio ha cercato di imporre il proprio ritmo. La circolazione della palla, spesso orizzontale per poi trovare l’ imbucata verticale, è stata la chiave per scardinare le difese avversarie. Si è notato un grande lavoro sulla pressione alta, con l’obiettivo di recuperare il pallone il prima possibile nella metà campo avversaria.
* L’attacco: l’assetto offensivo ha visto un Castellanos al centro del tridente, con il compito di attaccare la profondità e fungere da punto di riferimento. Ai suoi lati, si è notato un alternarsi di uomini e interpretazioni. Zaccagni e Pedro sono stati gli esterni più utilizzati, con compiti precisi: l’uno più orientato a rientrare per calciare, l’altro a cercare il fondo per il cross. Buone le prestazioni di Cancellieri che ha dimostrato di avere un ottimo strappo in campo aperto ma manca ancora di lucidità.
Le sfide da affrontare: tra bilanciamento e fluidità
Nonostante le indicazioni positive, le due partite hanno anche messo in luce alcune aree di miglioramento. Il principale problema sembra risiedere nel bilanciamento tra fase offensiva e difensiva. La Lazio nel suo pressing alto, a volte ha concesso spazi in contropiede, rischiando di essere colpita in transizione. Sarri dovrà lavorare su questo aspetto, affinché la squadra non si sbilanci troppo.
Un’altra sfida è l’integrazione completa dei nuovi, alla prima esperienza con Sarri, specialmente in un sistema di gioco così rigido come quello del tecnico toscano. La fluidità nei movimenti, che per i “senatori” è ormai un automatismo, deve essere acquisita anche dai nuovi volti. Le amichevoli sono servite proprio a questo: a far capire a tutti che la coordinazione e la sintonia sono la vera forza della squadra.
In conclusione, il bilancio tattico della trasferta in Turchia è ampiamente positivo, infatti la Lazio ha confermato le sue certezze. Le due amichevoli non erano un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una stagione che si preannuncia impegnativa e ricca di aspettative.