Milinkovic Savic Lazio

Derby perso, the day after: il giorno dei sogni

by Lara De Angelis
0 comments Milinkovic-Savic | Foto: Youtube Serbia

Derby perso 1-0, dopo la delusione il cuore biancoceleste si aggrappa alla speranza: tra orgoglio, amore e un sogno chiamato Milinkovic

Il giorno dopo il derby perso, è sempre quello dei bilanci, delle riflessioni, dei silenzi pieni di rabbia e delusione. “Il popolo biancoceleste“, tanto citato da Sarri e dai suoi giocatori nei giorni passati, che ancora una volta, ha perso la voce per trascinare gli undici in campo, non perde la fede, la voglia di crederci e di sperare. Il derby è molto più di una partita, ma non può essere tutto. La Lazio in questo inizio stagione porta a casa 3 punti in quattro partite disputate. Situazione catastrofica.  La stagione è lunga, e non finisce qui. Sarri e i suoi, dovranno ripartire da cosa  non ha funzionato e mettere mano con coraggio a ciò che ha tradito le aspettative. Lo spogliatoio và ricompattato, i leader devono farsi sentire. Ed è proprio nei momenti più duri che dovrebbe nascere il desiderio di qualcosa di grande.

Il cuore biancoceleste si aggrappa ai sogni

Sergej Milinkovic-Savic

Sergej Milinkovic-Savic

Ora si mormora, si parla, si sogna. I tifosi fantasticano su un ritorno impossibile, ma se c’è una cosa che questo club insegna è che nessuna emozione è mai troppo grande e strampalata per non essere vissuta. Nessuna trattativa in corso, ma solo voci e speranze:  dopo un anno in Arabia, il suo nome torna a circolare, tra i nostalgici: Sergej Milinkovic-Savic, il Sergente, è ancora nel cuore della gente. I tifosi sognano il suo ritorno. Il suo nome è tornato ad accendersi nei cuori dei tifosi biancocelesti e sui media, alimentando la speranza di un clamoroso ritorno. Ma quanto sarebbe davvero possibile? Secondo quanto riportato da “LazioChannel.it” : “Il contratto che lega Milinkovic all’Al Hilal scade nel 2026 e l’ingaggio percepito in Arabia Saudita è attualmente fuori dai parametri economici della Lazio.”

L’ affetto tra il giocatore e la piazza romana non si è mai spento. Un ritorno in futuro, magari a parametro zero tra due anni, non è da escludere, soprattutto se il Sergente dovesse decidere di chiudere il ciclo arabo prima del previsto. Verosimilmente nel 2026,  Sergej potrebbe valutare liberamente i suoi prossimi passi verso un suo rientro in Europa e nella città che l’ha fatto crescere. Per ora, resta “un sogno romantico” più che una concreta operazione di mercato, di chi si sente tradito e deluso, proprio da chi dovrebbe rappresentare tutto ciò in cui si crede.  Ma nel calcio, si sa, nulla è impossibile. E a Roma, le porte per Sergej resteranno sempre aperte.

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