In Champions League ci sono stadi affascinanti e difficili da affrontare. Il “Celtic Park” è uno di questi
La storia racconta sin dagli anni ’60 che quella squadra dalle strisce orizzontali bianco verdi rappresenta la tradizione calcistica internazionale scozzese.
Questa realtà si sta riavvicinando alla Champions League con grande entusiasmo e il suo stadio ne rappresenta l’orgoglio ma anche le difficoltà ambientali per gli avversari a giocare proprio al “Celtic Park”.
La Lazio capiterà a Glasgow nella seconda partita del girone mercoledì 4 ottobre alle ore 21.
Come riporta il Corriere dello Sport, il “Celtic Park” è il terzo impianto calcistico più grande del Regno Unito e il secondo della Scozia. Si ricordano partite ormai impresse nella memoria locale come quella contro il Barcellona, nel 2012 persa dai Blaugrana per 2-1, nonostante l’ 89% del possesso palla e i 23 tiri tentati.
La storia
Il Celtic fu fondato il 6 novembre del 1887 ed iniziò a giocare in un campo vicino a una chiesa. La sede della fondazione fu la Chiesa cattolica di Santa Maria ad East Rose Street. Il nome Celtic fu scelto per richiamare le radici storico-culturali di natura celtica delle popolazioni scozzesi e irlandesi.
L’impianto del Celtic Park è stato costruito nel 1892 da sir Archibald Leitch.
Il passaggio alla nuova struttura fu paragonato da un giornalista dell’epoca come a “lasciare un cimitero per entrare in paradiso”, ma che può ben presto trasformarsi in un inferno per gli avversari.
Il clima che si respira grazie ai tifosi è da brividi ancora prima del fischio d’inizio. La curva si riempie di sciarpe mentre si accendono i riflettori e l’effetto cromatico, insieme ai cori dei 60.000, rappresentano uno spettacolo fantastico (fonte Lalaziosiamonoi.it)
Fantastico come vedere una prestazione straordinaria della Lazio di Sarri, magari “corsara” in quel del “Celtic Park”. Ce lo auguriamo di cuore!