Calcio: un buon calciatore si deve formare basandosi sul lavoro, l’educazione ed il rispetto
Un buon calciatore deve basare la propria formazione sportiva sull’educazione (personale e non), il rispetto verso gli altri ed il lavoro in campo. Miro Klose, ama sempre ricordare un fatto di quando “militava” nella Lazio.
Raccontiamo: “Quando giocavo alla Lazio, ero abituato a fermarmi a raccogliere palloni e cinesini, aiutando il magazziniere Youssef, che aveva una sessantina d’anni. Intanto, vedevo i ragazzi della Primavera scappare subito negli spogliatoi per farsi selfie con l’hashtag. Lavoro, lo chiamavano. Venivano a farsi una sgambata e pensavano di aver lavorato”.
Miroslav Klose / Foto: profilo X Uefa
Rispose il giovane con disarmante leggerezza: “Non è compito mio, è lavoro di Youssef“.
Miroslav Klose: esempio di educazione, rispetto e lavoro
Miro rimase senza parole. L’eroe del Mundial brasiliano aggiunge: “Sapevo che veniva da una famiglia benestante, con una catena di concessionarie, e che i suoi pagavano una fortuna per farlo giocare alla Lazio. Io, a sedici anni, facevo il gelataio. Non ha idea di quanto il lavoro mi abbia formato, di quanto mi abbia insegnato. Forse è proprio questo che ci rende diversi”.
Un fuoriclasse, come Klose, occorrerebbe averlo in ogni squadra, in ogni settore giovanile del calcio italiano. Non si diventa campioni se non si ha l’umiltà di donarsi e mettersi al servizio degli altri.
Con rispetto ed un briciolo di amore per il lavoro giornaliero.
