Vincenzo Paparelli

28 ottobre 1979: il ricordo indelebile di Vincenzo

by Lazio Live TV
0 comments Foto Profilo X S.S.Lazio

L’intervista alla Gazzetta dello Sport: quel razzo che cambiò per sempre la vita di una famiglia e lasciò un segno indelebile nella storia della Lazio

LAZIO  – VINCENZO PAPARELLI. Ogni 28 ottobre, il ricordo di Vincenzo Paparelli torna vivo tra le gradinate dell’Olimpico e nei cuori dei suoi tifosi. Suo figlio, Gabriele, racconta con voce ferma ma emozionata, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello sport, quella domenica di quasi mezzo secolo fa, quando la sua famiglia cambiò per sempre.

All’inizio pioveva, poi il sole è uscito e il cielo si è aperto. Era una mattina come tante, in famiglia. Io volevo vedere il derby, ma mio padre mi disse che mi avrebbe portato ‘la prossima volta’… ricordo ancora quelle parole”, racconta Gabriele.

Vincenzo Paparelli, uomo dedito alla famiglia e appassionato di Lazio, aveva rinunciato a un compleanno a Valmontone per seguire la sua squadra all’Olimpico. Ma quel giorno la tragedia bussò alle porte della famiglia: un razzo lanciato dalla Curva Sud lo colpì mortalmente.

“La vita della nostra famiglia non è stata più la stessa. Mia madre era con lui quando morì e si ferì tentando di soccorrerlo. Io e mio fratello siamo cresciuti con il terrore di tornare a casa e non trovarla più”, racconta Gabriele, ricordando un’infanzia segnata dal dolore e dalla protezione dei parenti.

Oggi, all’Olimpico, una grande bandiera con il volto di Vincenzo sventola come memoria vivente. “È orgoglio, ma anche dolore. Mia figlia di 13 anni è tifosissima della Lazio e vedere la bandiera la rende fiera. Mio padre vive attraverso questi gesti”, racconta il figlio. Nonostante questo, la paura per gli stadi non è mai sparita: “Ci vado poco, più che altro per far felice mia figlia. Sono tifoso laziale, ma sugli spalti tornano i cattivi pensieri”.

Gabriele riceve ogni anno messaggi di affetto da tifosi di ogni età e squadra, ma non mancano gli insulti. “Ancora oggi devo cancellare scritte sui muri che infangano il nome di mio padre. Per loro è ‘goliardia’, ma è crudeltà pura”.

Tra i gesti di vicinanza più significativi, Gabriele ricorda Paolo Di Canio e il presidente Lotito, mentre dalle fila della Roma non è mai arrivato alcun segnale. Anche le istituzioni hanno riconosciuto il sacrificio di Vincenzo: l’ex sindaco Walter Veltroni trovò lavoro a Gabriele e suo fratello e inaugurò un parco a lui dedicato.

Il ricordo più bello di Vincenzo? “La sua risata particolare, verace. Amava Chinaglia e Re Cecconi, si sarebbe innamorato di Immobile e Gascoigne. Se vedesse la Lazio di oggi sarebbe incazzato, ma tiferebbe come non mai”.

fonte: Gazzetta dello Sport

Potrebbe interessarti

Leave a Comment