Lazio esonera Tudor

Serie A, la Lazio “esonera” Tudor: manca solo l’ufficialità

by Lazio Live TV
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Tudor esonerato, decisiva la sconfitta di ieri: la Lazio gli va di traverso

L’avventura di Igor Tudor alla guida della Juventus è giunta al capolinea. Il ko per 1-0 maturato all’Olimpico contro la Lazio è stato il colpo di grazia per l’ex tecnico del Marsiglia, che paga una crisi di risultati divenuta ormai insostenibile. La decisione, sebbene non ancora formalizzata, è stata presa nelle scorse ore dalla dirigenza bianconera: l’allenatore croato verrà sollevato dall’incarico, con la squadra che – almeno temporaneamente – sarà affidata a un tecnico interno, con Massimo Brambilla in pole position per la successione. L’ennesima battuta d’arresto ha confermato tutte le difficoltà di una Juventus in caduta libera, incapace di ritrovare quella solidità e quella convinzione viste solo a tratti nelle prime giornate. Il rendimento nel mese di ottobre è stato disastroso: nessuna vittoria, tre sconfitte e una serie di pareggi che hanno fatto sprofondare i bianconeri ai margini della zona europea. L’ultima affermazione risale ormai al 13 settembre, nel rocambolesco 4-3 casalingo contro l’Inter, partita che sembrava preludere a una rinascita poi mai concretizzata.

A pesare nella decisione di Damien Comolli e del resto della dirigenza è stata non solo la mancanza di risultati, ma anche l’assenza di un’identità chiara. La Juventus di Tudor ha mostrato confusione tattica, poca intensità e un gruppo incapace di seguire davvero il proprio allenatore, specie nella gara di ieri sapientemente vinta da una Lazio capace di soffrire il giusto. Emblematiche, in questo senso, le parole pronunciate dallo stesso tecnico in conferenza stampa dopo la gara con la Lazio: “Fare un passo indietro? Per me esistono solo passi avanti.” Una frase che, letta oggi, suona come il preludio di un epilogo inevitabile.

Juventus, addio amaro: la beffa del destino e i nomi per il dopo Tudor

Il destino, a volte, ha una sottile ironia. L’allenatore croato lascia la Juventus proprio nello stadio che lo aveva visto protagonista nel suo ultimo capitolo da tecnico della Lazio, chiuso nel 2024 prima dell’arrivo di Marco Baroni, capace di rilanciare i biancocelesti fino alla vetta del girone di Europa League. Allora la separazione fu consensuale, una stretta di mano con Claudio Lotito e la promessa di un futuro ritorno in Serie A. Stavolta, invece, il divorzio arriva per esonero, con il peso dei fischi del pubblico laziale e di quelli, ancor più amari, dei tifosi bianconeri. La Juventus è apparsa fragile e svuotata, priva di una guida e di una struttura di squadra coerente. I limiti tattici e mentali hanno finito per logorare anche lo spogliatoio, dove il rapporto tra Tudor e alcuni senatori si sarebbe raffreddato già da settimane.

Tudor Lotito

Igor Tudor / foto profilo X ss lazio

Intanto, la dirigenza valuta le alternative. Il nome più suggestivo è quello di Luciano Spalletti, desideroso di tornare su una panchina di club dopo la breve e turbolenta esperienza alla guida della Nazionale Italiana. Ma non è l’unica opzione: resta viva la pista che porta a Roberto Mancini, reduce dalla parentesi poco brillante con l’Arabia Saudita, mentre tra le soluzioni interne e a basso costo figura Raffaele Palladino, libero dopo la fine del rapporto con la Viola. Non mancano infine suggestioni dall’estero: il catalano Xavi e il tedesco Edin Terzic, ex Borussia Dortmund, completano la lista dei possibili candidati.

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