Lazio, i ricordi di Marchegiani all’evento di Lazialità: “Eravamo un bel gruppo”
In occasione dei 40 anni di Lazialità, celebrati in Campidoglio, è stato intervistato l’ex portiere della Lazio Luca Marchegiani. Il vecchio estremo difensore ha voluto ricordare i bellissimi anni trascorsi nella Capitale, contornati dalle vittorie di trofei prestigiosissimi, che hanno formato la grande Lazio di quegli anni. In un momento delicato come questo per i biancocelesti, ha fatto molto piacere ai tifosi rivedere i campioni del passato, sperando che un giorno gli aquilotti possano tornare ai quei livelli straordinari. Di seguito sono riportate le dichiarazioni di Marchegiani:
“Eravamo un gruppo bello, perché eravamo tutti giovani, abbiamo iniziato questo percorso insieme. Sentivamo anche la responsabilità di far crescere la squadra. Siamo arrivati nel secondo anno di Cragnotti, quando comunque si è iniziata a costruire la squadra. Devo dire che noi, Negro, Favalli, siamo partiti insieme. Anche quei giocatori che non hanno avuto la soddisfazione di alzare un trofeo con la Lazio, comunque nei nostri pensieri c’erano, perché ci hanno aiutato tantissimo a costruire quello che è venuto dopo. Voglio aver l’orgoglio di dire che quello zoccolo duro che è partito in quegli anni lì è stato poi determinante anche dopo.”
Lazio, Marchegiani:” Il momento più alto è stato la Supercoppa Europea del 1999″
Foto da X: Sergio Cragnotti
In seguito, Marchegiani ha proseguito il suo intervento parlando dei tanti successi di quel periodo, in particolare sulla Supercoppa Europea del 1999, trofeo che rende orgogliosi tutti i sostenitori biancocelesti per aver sconfitto il Manchester United di Ferguson. Da quel frangente in poi aumentò vertiginosamente la consapevolezza e la forza del gruppo, che resterà nella memoria collettiva. Ecco le sue parole:
“La finale di Supercoppa contro lo United? Loro erano eccezionali, avevano vinto la Champions League l’anno precedente ed erano considerati la squadra più forte del mondo. E vero che era una partita secca, però realmente tornando indietro a quella partita noi eravamo consapevoli non solo di essere una squadra forte, ma che tutta Europa ci riconoscesse così. Personalmente l’ho vissuto come il momento più alto della Lazio.“