Roma, possibile stangata UEFA in vista
Il conto alla rovescia è cominciato e il rischio di un disastro economico-sportivo è più concreto che mai per la Roma, con la stangata della UEFA dietro l’angolo. Mentre i tifosi sognano rinforzi per affrontare la nuova stagione, il club giallorosso deve invece fare i conti con un incubo chiamato Fair Play Finanziario. Entro il 30 giugno, cioè fra pochissimi giorni, dovranno essere registrate plusvalenze per almeno 13 milioni di euro, pena sanzioni durissime. E non si parla solo di multe: all’orizzonte c’è persino il rischio esclusione dalle coppe europee. Altro che sogni di gloria.
Chi pensava che con l’arrivo di Gian Piero Gasperini si sarebbe voltata pagina, ora si ritrova di fronte una realtà più spinosa del previsto. Perché a Trigoria non si tratta solo di costruire una squadra competitiva: bisogna soprattutto tappare i buchi di bilancio lasciati in eredità da gestioni precedenti. E con la scadenza Uefa dietro l’angolo, il tempo per agire è praticamente finito. A guidare la trincea è il nuovo direttore sportivo Frederic Massara, chiamato a fare miracoli con la calcolatrice in mano. Il primo colpo che avrebbe potuto sistemare tutto, quello legato alla cessione di Angeliño, è sfumato con l’accelerazione dell’Al Hilal su Theo Hernandez, che ha di fatto congelato i piani della Roma per piazzare il terzino spagnolo e incassare una ventina di milioni.
Roma, i big a rischio: la scure della UEFA incombe
Ora a Trigoria si cerca di correre ai ripari con nomi meno “romantici”, ma più vendibili: Celik, Cristante, Hermoso e Shomurodov sono i principali indiziati a lasciare i giallorossi, con quest’ultimo sempre più orientato verso la Cremonese. Il problema? Le offerte scarseggiano e, quando arrivano, sono quasi insultanti: appena 5 milioni per l’uzbeko, cifra lontanissima dai margini richiesti per registrare una plusvalenza degna di questo nome. Il nome che potrebbe fare la differenza è Kumbulla: reduce da una buona stagione all’Espanyol, interessa al Verona per un clamoroso ritorno. Ma qui si gioca tutto sul filo dei milioni, e ogni dettaglio pesa.
La posta in gioco è altissima. Non rispettare i vincoli Uefa significherebbe l’etichetta di “inadempiente seriale”, con l’inevitabile valanga di restrizioni. E addio lista Europa League, addio ambizioni europee. Un fallimento non solo contabile, ma d’immagine. Insomma, altro che strategie a lungo termine: a Trigoria si vive alla giornata, tra speranze svanite e offerte che non arrivano. E intanto il cronometro della UEFA continua a ticchettare, mettendo a rischio il futuro di pezzi importanti come Svilar, Ndicka e Koné.