Sarri vs Mourinho: L’analisi della stagione
Il Derby si avvicina, la stracittadina per eccellenza andrà in scena fra quattro giorni allo stadio Olimpico. Le due formazioni ci arrivano con la Lazio che mantiene un leggero margine di vantaggio sulla Roma, il che rende la sfida ancor più carica di valore.
Quella di quest’anno, è sicuramente una stagione particolare per entrambe le squadre. La Roma ha presentato Mourinho tra rulli di tamburi e la consueta fanfara che contraddistingue l’ambiente giallorosso. La Lazio invece, dopo il burrascoso addio di Simone Inzaghi, si è tuffata su Sarri, inneggiando ad una rivoluzione avvolta da un mix di perplessità ed entusiasmo.
A distanza di otto mesi, e con un campionato che sta volgendo al termine, tocca analizzare il lavoro dei due allenatori e e di conseguenza il percorso delle due squadre capitoline.
Mourinho, accolto tra l’euforia del popolo romanista, è stato chiamato dalla proprietà giallorossa al fine di costruire una squadra competitiva e subito pronta a dire la sua in campionato. Ciò che testimonia quanto appena detto , è l’esoso budget messo a disposizione del portoghese dalla proprietà Americana, infatti sono ben 127 i milioni spesi dallo “Special one” a fronte dei soli 13 incassati dalle cessioni.
Il tecnico ex Inter è stato praticamente accontentato sotto tutti i punti di vista, ma questo non è bastato a garantire una continuità di rendimento e, almeno per ora, risultati degni di nota. Inoltre, non sono mancate nel corso della stagione le solite polemiche e lamentele targate Mourinho. L’allenatore , durante la stagione, ha più volte messo sotto accusa i sui giocatori, la società, ed anche quando non c’era la minima ragione, l’intera classe arbitrale. Per quanto riguarda il campo c’è poco da dire, la squadra non offre un calcio piacevole, sono ben pochi i giocatori valorizzati in questa stagione, forse il solo Abrham, e molto di più quelli svalutati: Zaniolo, Mkitharyan, Veretout, e Karsdorp su tutti. L’ambiente però d’altra parte è compatto, il tifo sostiene incessantemente il portoghese che a sua volta si fa forte del sostegno e della benevolenza non solo del tifo ma anche dei Media. Infine, potremmo tranquillamente dire che la stagione della Roma sia accettabile, se non fosse che Mourinho ha speso un capitale sul mercato e percepisce un ingaggio da circa 7 milioni.
Dall’altra parte del Tevere invece, è arrivato Maurizio Sarri. Il tecnico Toscano dopo un lungo tira e molla si è convinto ad accettare la proposta di Lotito. L’Ex Chelsea ha titubato fino all’ultimo secondo, pretendendo garanzie fino ad ora disattese. Infatti, nonostante gli oltre trenta milioni incassati dalle varie cessioni, la Lazio ne ha spesi soltanto dieci, fornendo al mister il minimo ed indispensabile per il suo 4-3-3.
Risultati iniziali a dir poco disastrosi, la squadra non rendeva, incassava gol a valanga e subiva delle sconfitte clamorose come quelle di Verona e Bologna. La tifoseria un pò divisa ed uno spogliatoio con molti musi lunghi, hanno reso il compito di Sarri ancora più complicato. A coronare il tutto, una campagna di mercato invernale tra le peggiori degli ultimi anni, nonostante il grido di aiuto disperato del tecnico.
Ma Sarri è uno tosto, sa aspettare e soprattutto crede fortemente nel lavoro sul campo. Si è rimboccato le maniche, è intervenuto non solo sul piano tecnico tattico ma sulla testa dei giocatori, specialmente su quelli che hanno particolarmente accusato il colpo dopo l’addio di Inzaghi. A distanza di tempo tutto questo ha dato i suoi frutti, la squadra esprime un ottimo calcio ed ha colmato le lacune individuali con il lavoro e l’applicazione, lasciando intravedere enormi margini di miglioramento. Infine in parecchi giocatori, quelli del muso lungo, è tornato il sorriso , la voglia di combattere e di dedicarsi corpo e mente alla rivoluzione Sarriana.
Insomma, sono due allenatori dall’enorme caratura internazionale e da una personalità notevole, i più blasonati approdati nella capitale negli ultimi anni. Forse in questo momento, non per faziosità, ci sentiamo di assegnare un punto in più per Sarri, lo stesso punto che poi rispecchia la classifica.