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L’orto di guerra

di Lazio Live TV

L’orto di guerra

La Società Polisportiva Lazio nacque come tutti noi tifosi sappiamo il 9 gennaio del 1900.
Sin da subito fu una delle polisportive più importanti a livello Europeo distinguendosi in modo egregio in svariate discipline sportive.

La sezione Calcio venne istituita nel 1901 quando Bruto Seghettini tornando dalla Francia portò con sé il primo pallone.
Ben presto tutti si appassiorano a quel gioco così innovativo e affascinante che ancora oggi coinvolge un gran numero di persone.

La Lazio calcio cominciò ad imporsi dapprima a livello cittadino, poi regionale ed infine a livello nazionale disputando anche alcune finali purtroppo non terminate come avremmo voluto subendo due sconfitte, nel 1913 ad opera della Pro Vercelli e nel 1914 del Casale.

Nel 1915 l’avvento del primo conflitto mondiale mise fine ad ogni velleità agonistica.
L’interruzione del campionato inibì la rincorsa allo scudetto dei biancocelesti che sembrava essere oramai alla portata visto l’andamento nelle ultime stagioni.

Proprio dai momenti più devastanti nascono le vicende più avvincenti.

Nel 1914 venne alla luce la Sezione Femminile della SP Lazio che si distinse partecipando attivamente ad iniziative benefiche e culturali grazie allo spirito di alcune nobil donne romane.

Proprio grazie a queste meravigliose e coraggiose protagoniste su una parte del terreno di gioco dello stadio “della Rondinella” venne creato un orto di guerra che riuscì a sfamare una parte della popolazione cittadina durante uno dei momenti più atroci nella storia dell’umanità.
In seguito le stesse istituirono anche un asilo che chiamarono “Asilo Lazio” in grado di ospitare numerosi bambini abbandonati e orfani.

Tale iniziativa portò ad uno uno straordinario riconoscimento.
La SP Lazio venne insignita della più importante benemerenza, quella di ENTE MORALE, grazie al Regio Decreto n° 907 del 1921 durante il governo Giolitti.

Alla Lazio vennero riconosciuti i valori sportivi, i valori morali e quelli etici.

Finito il conflitto il terreno di gioco era ridotto in pessime condizioni e tornò a disposizione delle nostre aquile grazie all’intervento dei soci della polisportiva e del fondamentale aiuto dei “Diminios”, i soldati della Brigata Sassari che misero a disposizione le loro forze e i loro mezzi.

 

Roberto Mari

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