Che nessuno tocchi Ciro Immobile
La partita vista ieri tra Italia e Macedonia Del Nord significa tante cose, ne abbiamo discusso anche ieri sul nostro canale viola. Bisogna avere l’onestà di valutare le partite e di decifrare alcuni passaggi con estrema lucidità e parsimonia. Che nessuno tocchi Ciro, perché ieri in campo c’è stato e lo ha dimostrato più di molti altri.
Che cosa possiamo dire allora di questa disfatta epocale per la nostra Italia? Certamente quello che non possiamo dire è che l’esito nefasto sia colpa degli attaccanti perché, è un dato di fatto, le punte in questo sistema di gioco la palla devono andarsela sempre a prendere e così, prima o poi, il giochino si rompe.
Ieri Ciro Immobile è stato quello che ha tentato più volte il tiro in porta dopo Domenico Berardi, che se andiamo a ben vedere un’occasione l’ha gettata al vento. Ma i due sono stati i principali “creatori” di una Italia che ieri ha vissuto di calci d’angolo. Senza di loro non ci sarebbero stati neanche quelli. Quindi perché si legge in giro che a salvarsi c’è solo Verratti?
Sarebbe bene che a scrivere analisi post partita siano intenditori di calcio e non di marketing, visto che anche un cieco capirebbe che i nostri attaccanti non sono stati mai serviti a dovere, oggi come all’Europeo, dai ruoli di supporto. Se nell’Italia di Mancini segnano maggiormente gli esterni rispetto alle punte, un motivo ci sarà pure.
La verità, probabilmente, è solo una:i ragazzi erano appagati dalla vittoria di Wembley, non c’è altro. Si potrebbe anche analizzare il vasto panorama di scelte effettuate da Mancini, ma sarebbe inutile, perché come ci è stato bene all’Europeo, ce lo facciamo andare bene anche adesso che ne usciamo con le ossa rotte.
Vero è che Jorginho ha ammesso quanto i suoi errori dal dischetto abbiano pesato sulla qualificazione, ma quindi come funziona? Una volta Ciro segna solo su rigore e la volta successiva Ciro non è adatto alla nazionale? Fate voi.