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AMARCORD: ALESSANDRO NESTA

di Luca Belardi

ALESSANDRO NESTA LA BANDIERA

Alessandro Nesta, la bandiera, il simbolo della Roma bianco celeste. Cresciuto nelle giovanili della Lazio, Nesta è più che una promessa.

Rocca allora osservatore della Roma, prova a prenderlo, ma il padre di Alessandro rifiuta l’offerta, facendolo rimanere alla Lazio.

Laziale dalla nascita Nesta fa tutte le trafile giovanili, arrivando alla primavera. Nella stagione 1994 1995 Dino Zoff lo inserisce in prima squadra, facendolo addirittura esordire a 17 anni nella partita di Udine finita poi con il risultato di 2 a 2.

Quel ragazzino con la maglia numero 13 comincia a farsi spazio nella Lazio. Da lì a poco esploderà, rimanendo negli annali, come uno dei difensore più forti d’Italia.

Negli anni successivi Nesta trova sempre più spazio, rimanendo titolare e esordendo anche nelle competizioni europee.

Dotato fisicamente e tecnicamente, Nesta è una forza della natura. Ruba palloni, sa impostare il gioco uscendo dalla difesa e proporsi. E proprio nella stagione 97 98 che Alessandro corona il suo sogno.

Finale di coppa Italia, la Lazio deve ribaltare il risultato dell’andata contro il Milan persa a San Siro 1 a 0. Dopo il vantaggio momentaneo del Milan e il conseguente pareggio e sorpasso della Lazio, serve un’ altro goal per poter vincere la coppa.

E proprio Nesta sigla la rete del 3 a 1 che da la coppa Italia alla Lazio. Diventa capitano nella stagione 1999.

Dopo un lungo infortunio rientra a dicembre, sfiorando lo scudetto all’ultima giornata. In quella stagione la Lazio vincerà due trofei, la coppa delle coppe e la super coppa europea.

Nella stagione 1999 2000 Nesta raggiunge l’apice dei successi e delle riconoscenze.

 

Diventa membro del consiglio di amministrazione voluto da Sergio Cragnotti e campione d’Italia con la maglia bianco celeste.

È stato anche vicino a vincere il pallone d’oro per tre anni. Con la Lazio ha vinto molto, dando il suo contributo in maniera esemplare.

Idolo della tifoseria bianco celeste, Nesta per i tifosi è il simbolo di Roma.

Quel ragazzino con la maglia numero 13 divenuto così importante giura fedeltà alla Lazio. Ma da lì a poco, purtroppo non per volere suo, la società è costretta a cedere il suo timoniere, al Milan.

Per Alessandro è un duro colpo. Il sogno di ogni bambino che sogna di diventare capitano è simbolo della tifoseria si infrange.

A tutti rimarranno quelle immagini della presentazione della Lazio di quel 23 agosto 2002.

Amichevole contro l’Alavés. Ultima partita di Nesta.

Il capitano che anche quella sera disse espressamente di voler rimanere alla Lazio, da lì a poco verrà ceduto al Milan per una cifra vicina ai 31 milioni di euro.

Quella sera del 31 agosto contro la Juventus Alessandro non c’è. È partito per Milano per siglare il contratto con il Milan.

Seppure a malincuore, con la tifoseria arrabbiata con lui negli anni successivi, Nesta ha sempre detto che quella cessione era fondamentale per la sopravvivenza della Lazio.

E per quel motivo accetto la cessione. Per amore della propria squadra il capitano che per lunghi anni ha fatto innamorare la tifoseria bianco celeste,

ha voluto compiere, un gesto d’amore, per vedere ancora la sua Lazio nel palcoscenico che conta

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